R.  e P.

Illegittima la richiesta dei contributi avanzata dai Consorzi di Bonifica, i Calabresi continuano a subire soprusi.Il popolo Calabrese, è sempre stato vessato dalle continue richieste di danaro da parte degli Enti locali compreso l’Ente Regione che per favorire i Consorzi di Bonifica aveva varato la Legge regionale  23 luglio 2003 n. 11, che all’art. 23, comma1 lettera a) prevedeva che un cittadino calabrese proprietario di un terreno era obbligato a pagare un contributo consortile, indipendentemente dal beneficio ricevuto. È evidente che una tale disposizione legislativa è stata all’epoca varata dalla classe politica regionale, in spregio degli interessi  dei calabresi, con l’unica finalità di favorire uno di quei carrozzoni politici – clientelari, creati solo ed esclusivamente per fini elettorali, qual’è il Consorzio di Bonifica, classico Ente inutile. I politici regionali, nel corso delle precedenti legislature, mai hanno inteso cancellare questa legge vergognosa, dimostrando disinteresse totale nei confronti dei calabresi, tutelando, invece gli interessi dei Consorzi di Bonifica considerati bacini di voti da sfruttare nelle varie competizioni elettorali.

Fortunatamente, a tutelare gli interessi dei malcapitati calabresi ci ha pensato la Corte Costituzionale con la Sentenza n. 188/2018 che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dei contributi del Consorzio di Bonifica, ciò a significare che la citata legge regionale sopra richiamata non può e non deve più essere applicata, con la naturale conseguenza che i Consorzi di Bonifica non possono più pretendere soldi dai proprietari dei terreni. La cosa più vergognosa e illegale, è rappresentata dal fatto che gli stessi Consorzi di Bonifica, mediante la propria società di riscossione continua a richiedere soldi ai Calabresi i quali si vedono costretti a pagare per evitare espropriazioni forzate sui conti correnti e fermi amministrativi sulle proprie autovetture.

Questa situazione è l’ulteriore prova che i politici regionali non hanno a cuore gli interessi della collettività ed il popolo Calabrese continua a confidare in chi, nelle continue promesse mai realizzate, ha fatto il cavallo di battaglia delle sue campagne elettorali.

Avv. Carlo Salvo