R. e P.
«La relazione annuale della Corte dei Conti in ordine all’utilizzo delle risorse comunitarie dimostra come la Calabria continui ad arrancare sia nella programmazione che nell’effettiva spesa dei fondi a propria disposizione, collocandosi fra le Regioni meno virtuose dell’intero Mezzogiorno». Così, in una nota, il gruppo Pd in consiglio regionale commentando i rilievi critici mossi dai magistrati contabili che risalgono fino al 2014, ma coinvolgono anche gli ultimi anni di gestione, dimostrando come il meccanismo di programmazione e spesa continui a non funzionare.
«Chiediamo da tempo un confronto aperto e ampio sulla programmazione della spesa comunitaria – prosegue la nota del gruppo Pd – proprio per provare ad invertire una rotta che da troppo tempo relega la Calabria agli ultimi posti per programmazione e spesa. Una modalità di gestione che desta ancora più preoccupazione anche in ordine alla spesa dei fondi del Pnrr, alcuni dei quali sono già stati persi così come è avvenuto per le risorse destinate ai Comuni per la manutenzione delle condotte idriche».
«“Per i Fondi Fsc, i principali parametri finanziari al 31 dicembre 2021 presentano una dotazione assegnata e rideterminata pari ad euro 2.260.531.679, con un livello di spesa registrato pari al 48,6% che, considerata la chiusura del programma prevista per il 2023, non può ritenersi un target soddisfacente” scrivono i magistrati contabili nella loro relazione, ma non è il solo dato a preoccupare – continuano i consiglieri dem – anche in ordine ai fondi stanziati per far fronte all’emergenza pandemica (500 milioni) soltanto 181 sono stati effettivamente impegnati. E sappiamo tutti come la rete sanitaria calabrese avesse bisogno di sfruttare tutte le risorse prevista non soltanto per far fronte all’emergenza, ma anche per provare a rendere il servizio sanitario meno fragile di come si è dimostrato durante i difficili anni in cui il Covid 19 lo ha messo a dura prova».
«La relazione della Corte dei Conti – prosegue la nota diffusa dal gruppo del Pd a palazzo Campanella – indica anche diverse criticità in ordine ai flussi di fondi gestiti dagli enti strumentali regionali e anche sulla gestione di questi ultimi avevamo chiesto in Consiglio un confronto con il governo regionale. L’attuale fase storica che stiamo vivendo non ci consente di perdere ulteriore tempo, né di continuare a perpetrare prassi amministrative e gestionali che non hanno garantito alla Calabria adeguate prospettive di sviluppo. Non è neanche il tempo della caccia ai responsabili, seppure l’impianto burocratico regionale abbia evidentemente necessità di una completa rivisitazione, ma serve un nuovo senso di responsabilità da parte di tutti. Per questo invitiamo, nuovamente, il presidente Occhiuto a intensificare il confronto con il Consiglio e con tutti i soggetti interessati per avviare un percorso in grado di cambiare il modo di programmare le risorse e riuscire a metterle a terra in modo concreto e conferme a necessità e bisogni dei calabresi. La nostra Regione non può permettersi di perdere ulteriori occasioni, né sciupare un solo euro della disponibilità prevista dal Pnrr».