Un uomo è stato portato in una caserma dei carabinieri col sospetto di essere l’autore dell’omicidio di Leo Romeo, un pastore di 42 anni trovato morto a Condofuri superiore, in provincia di Reggio Calabria. Il corpo è stato trovato venerdì sera in una scarpata, in località Ceracadi.

I carabinieri della stazione di Melito Porto Salvo, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Tommaso Pozzati, non hanno dubbi che si tratti di un omicidio e non di un incidente. Nonostante dagli ambienti investigativi non trapeli alcuna notizia circa la dinamica del delitto, infatti, sembrerebbe che Romeo sia stato ucciso con almeno un colpo d’arma da fuoco. In attesa dell’autopsia disposta dal magistrato, le indagini dei carabinieri hanno scandagliato la vita di Romeo, incensurato ma in passato coinvolto nell’inchiesta antimafia “Parola d’onore” con l’accusa di aver fatto parte della ‘ndrangheta di Condofuri. Dopo una condanna in primo e in secondo grado, Leo Romeo è stato assolto definitivamente in seguito all’annullamento di quella sentenza da parte della Corte di Cassazione.

Al momento, sul suo omicidio sta indagando la Procura ordinaria in quanto non sembrerebbe che il contesto in cui è maturato il delitto possa essere quello mafioso. Le indagini sarebbero indirizzate su problematiche di vicinato o legate all’attività lavorativa che vittima svolgeva in campagna con gli animali. Non è escluso che tra Romeo e il suo assassino possa esserci stata una colluttazione prima dell’omicidio. Tutte ipotesi che devono essere verificate dagli investigatori che, adesso, stanno interrogando un giovane sospettato nei confronti del quale ancora non sarebbe stato adottato alcun provvedimento giudiziario.

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