L’ospedale di Locri, principale presidio sanitario della fascia jonica reggina, è il simbolo di una sanità in crisi profonda. Concorsi deserti, medici in fuga o a gettone, e l’arrivo di professionisti cubani per colmare le lacune organiche sono la fotografia di una struttura che fatica a garantire i servizi essenziali.

Con poco meno di 250 posti letto teorici e una pianta organica cronicamente sottodimensionata, l’ospedale di contrada Verga affronta quotidianamente una situazione drammatica. Reparti come medicina, ginecologia e cardiologia sono in difficoltà, mentre il pronto soccorso soffre di una carenza di medici che ha portato, in più occasioni, a coprire turni con appena due professionisti, aggravando disagi e tensioni con l’utenza.

L’emergenza è acuita dalla riduzione delle guardie mediche sul territorio e dal possibile riordino della medicina territoriale proposto dall’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di Reggio Calabria. Nel frattempo, i concorsi continuano a naufragare: numerosi bandi, come quello per il primario di urologia, non hanno visto candidati presentarsi al colloquio; in altri casi, i vincitori hanno rinunciato all’incarico ancor prima di iniziare, come accaduto nel reparto di cardiologia.

Per tamponare l’emergenza, l’Asp ha aumentato il compenso orario per i medici “a gettone” fino a 80 euro l’ora, nella speranza di attirare professionisti disposti a lavorare in un contesto così sfidante.

Un raggio di luce: il nuovo reparto di Oncologia
Nonostante il quadro complesso, una nota positiva arriva dall’inaugurazione del nuovo reparto di Oncologia, un progetto reso possibile grazie alla straordinaria solidarietà del territorio. Frutto dell’iniziativa dell’associazione modenese “Angela Serra”, il reparto è stato finanziato con oltre 230mila euro raccolti attraverso eventi e donazioni dei cittadini.

La nuova struttura, situata in una palazzina alle spalle dell’edificio principale, si estende su circa 1.000 metri quadri e comprende un’area ambulatoriale, un’area per il day hospital e una dedicata alla degenza. Questo reparto rappresenta non solo un esempio di eccellenza per la cura dei tumori nella Locride, ma anche un simbolo di speranza per un territorio spesso dimenticato.

Mentre l’ospedale di Locri continua a lottare contro una quotidianità fatta di carenze e disservizi, l’apertura del reparto di Oncologia dimostra che, grazie alla coesione e alla generosità della comunità, è possibile trasformare un sogno in realtà. Tuttavia, per garantire un futuro migliore, restano indispensabili interventi strutturali e un piano sanitario che punti davvero a risolvere le gravi criticità del sistema.

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