Nel decorso periodo estivo, con l’aumento di turisti nelle località a maggior vocazione turistica, 310 finanzieri, 26 unità navali e 2 elicotteri del Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia, sono stati impegnati nel garantire la sicurezza e la corretta fruizione del mare e della costa attraverso la costante vigilanza nello Ionio e nel Tirreno, nei porti e lungo i circa 800 chilometri di costa. Le Fiamme Gialle, dislocate presso i Reparti di Vibo Valentia, Reggio Calabria, Roccella Ionica, Crotone e Corigliano-Rossano, hanno complessivamente eseguito circa 550 interventi in mare, che hanno permesso di riscontrare numerose violazioni amministrative in materia di nautica da diporto e pesca.

In merito al diporto, i controlli hanno riguardato i corretti adempimenti in materia di Iva, accise e imposte dirette, con riferimento a noleggio locazione, durante i quali sono stati individuati 12 soggetti che effettuavano tali attività in maniera completamente abusiva, in assenza di titoli abilitativi, esponendo a seri rischi i clienti ignari. Le sanzioni complessivamente elevate sono state pari a 74 mila euro per illeciti vari, tra i quali mancato utilizzo dei dispositivi di sicurezza di bordo, mancanza del titolo abilitativo alla condotta di unità da diporto, fino alla completa assenza dell’assicurazione obbligatoria e della documentazione fiscale.

Particolare rilevanza assumono le attività a contrasto della pesca illegale, la cui pratica diffusa impatta in maniera devastante e incontrollata sull’ecosistema marino. Nell’ambito delle attività di vigilanza in mare, infatti, è stato sottoposto a sequestro un ingente quantitativo di pescato catturato in violazione della normativa vigente. I controlli in materia, hanno consentito di elevare sanzioni per 17 mila ed 82 euro e individuare e confiscare diversi attrezzi da pesca tra reti da posta, reti a strascico e palangari utilizzati in zone vietate.

Il forte impegno del Corpo al contrasto della pesca illegale ha permesso, inoltre, il salvataggio, in due distinte occasioni, di due tartarughe del tipo “Caretta Caretta”, in procinto di deporre le loro uova, rinvenute impigliate in un palangaro e reti calate irregolarmente da pescatori abusivi. La capillare presenza in mare delle unità navali del Corpo, ha permesso, inoltre, di accertare 33 violazioni nell’utilizzo delle sempre più diffuse moto d’acqua, talvolta condotte senza neanche la patente nautica da soggetti che, attraverso manovre non consentite e pericolose, pongono in serio pericolo i bagnanti e altre imbarcazioni da diporto.

Riguardo ai controlli alle attività balneari, l’attività di polizia economico-finanziaria ha permesso di appurare il mancato versamento di tributi sottratti agli enti locali per un ammontare complessivo pari a circa 500 mila euro e far emergere, nel corso dei medesimi controlli, diverse altre irregolarità, dagli abusi demaniali, fino all’impiego di manodopera in nero. I lavoratori in nero individuati sono stati in totale 24, per i quali sono state elevate sanzioni amministrative pari a 125 mila ed 850 euro.

Numerose difformità sono state rilevate anche relativamente all’occupazione di spazi demaniali, in difformità alle prescrizioni riportate nei titoli concessori e all’installazione di opere non autorizzate. In un caso, addirittura è stata contestata l’esistenza di un’area sopraelevata di oltre 300 metri quadri, realizzata in totale assenza di titoli autorizzativi, costituita da massi posti a barriera frangiflutti a difesa di uno stabilimento balneare, in violazione del codice dei Beni Culturali e Paesaggistici e del Testo Unico Edilizia per deturpamento di bellezze naturali.

Numerosi sono stati gli interventi eseguiti in materia ambientale su tutto il territorio regionale, su segnalazione delle unità navali e degli elicotteri in dotazione al corpo, che hanno condotto le pattuglie operanti a sequestrare 3 aree per una superficie complessiva di circa 3 mila metri quadri, a denunciare 4 soggetti e ad elevare sanzioni per oltre 1 milione di euro. In un caso i finanzieri hanno, inoltre, individuato un’area adibita a rimessaggio di piccoli natanti, gestita in modo completamente abusivo. All’interno sono stati rinvenuti rifiuti di diverso genere, per cui i detentori dell’area sono stati segnalati per violazione al testo unico ambientale. Il responsabile è stato invece segnalato per furto aggravato dovuto all’allaccio abusivo alla rete idrica pubblica. L’accertamento finalizzato a rilevare ulteriori violazioni, è tuttora in corso.

In tema di monitoraggio fiscale, circa i trasferimenti da e per l’estero di denaro, titoli e valori, sono state individuate 7 unità da diporto iscritte in pubblici registri esteri totalmente sconosciute al fisco italiano e irrogate sanzioni per oltre 183 mila euro. In tale contesto emerge che la scelta armatoriale di cambiare bandiera, oltre a conseguire un risparmio economico e a semplificare gli aspetti gestionali e burocratici relativi all’imbarcazione, talvolta parrebbe legata al tentativo di nascondere al fisco il possesso di uno o più beni indicativi di capacità contributiva.

Tra le attività eseguite dagli elicotteri dipendenti, la ricerca di piantagioni di canapa indiana sul territorio, ha consentito di individuare 8 aree destinate alla piantumazione della cannabis sativa, le cui attività successivamente condotte dai reparti del corpo territorialmente competenti, su segnalazione della sezione aerea di Lamezia Terme, si sono concluse con il sequestro di 5 piantagioni di canapa indiana per un totale di 483 piante (che avrebbero fruttato nel mercato al dettaglio circa 400 mila euro) e l’arresto di 1 soggetto ritenuto responsabile della gestione di una di esse.

Frequenti, infine, sono state le attività di ordine e sicurezza pubblica svolte per garantire il regolare svolgimento delle numerose manifestazioni sportive e religiose in mare, secondo le direttive delle Autorità Locali di Pubblica Sicurezza, compreso il recente Vertice G7 alla sede di Reggio Calabria, rientranti tra i compiti esclusivi affidati al corpo dal 2017.

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