Non è facile , neanche per chi si creda libero del gusto classicistico, sottrarsi , leggendo l’esordio di questo canto , alla impressione di una dissonanza e di una sproporzione fra le due similitudini iniziali e la descrizione dell’improvviso irrompere dei due falsificatori di persona Gianni Schicchi e Mirra ” che mordendo correvan in quel modo / che ‘l porco quando del porcil si schiude “. E ci si chiede perchè mai Dante abbia voluto introdurre queste rapida e brutale descrizione mediante un cosi vistoso indugio su due episodi illustri della mitologica pazzia, attinti direttamente dall’autorevole repertorio delle Metamorfosi ovidiane , e per di più elaborati con esplicito , anche se poeticamente non sempre alido , impegno retorico , quale si nota , ad esempio , nelle architettoniche e quasi simmetriche strutture ritmico-sintattiche, nella frequenza delle rime difficili ( figli, pigli, artigli, : varco, Learco, carco) nella abbondanza degli epiteti relativi ad Ecuba (“trista , misera, cattiva, dolorosa , forsennata”). Dante ritiene che la folla dei falsari sia superiore a quella di Atamante , re di Tebe , che uccise la moglie e i figli scambiandoli per leoni e a quello della regina Ecuba che, dopo la distruzione di Troia e la morte dei dei propri figli , perse il senno per il dolore .Le riflessione del poeta sono interrotte dall’arrivo di due dannati , che gli si fanno vicini mordendo come cani idrofobi i propri compagni . Sono Gianni Schicchi , che si sostituì a Buoso Donati , appena morto , e detto un testamento a proprio favore . e Mirra che, innamoratasi del padre, si finse un altra donna per appagare il proprio desiderio incestuoso.
L’attenzione di Dante è poi catturata dai falsari di monete , puniti con l’idropisia che gonfiandolo ne deforma il corpo . Uno di loro è maestro Adamo , che contraffece il fiorino di Firenze . Dante chiede a maestro Adamo l’identità di due dannati che giacciono alla sua destra . si tratta di falsari di parole, una è la moglie di Putifarre , che accuso ingiustamente Giuseppe di aver tentato di farle violenza , l’altro è il greco Sinone , che durante la guerra di Troia convinse i Troiani a portare dentro le mura il cavallo di legno. Sinone sentendo parlare di se in termini infamanti , colpisce al ventre maestro Adamo , che gli sferra un colpo al volto . Virgilio si accorge che Dante è tutto intento a seguire la rissa e lo ammonisce.
Professore Vincenzo Bruzzaniti