Commento Estetico al canto XXVIII del Paradiso a cura del Professore Vincenzo Bruzzaniti
Beatrice ha concluso il discorso sulla corruzione degli uomini del tempo di Dante e il poeta si volge a guardarla . Ma la sua attenzione viene attratta dalla sfavillante luminosità di un punto del nono Cielo , circondato da nove cieli concentrici , lo splendore e la velocità del moto dei quali diminuisce man mano che ci si allontana dal centro . Beatrice spiega che quel punto è Dio attorniato dai nove cori angelici e che la velocità del primo cerchio( quello dei Serafini ) è tale a causa dell’ ardente amore che lo anima .
Dante chiede come mai i nove cerchi del Primo Mobile e le nove sfere celesti si muovono con ordine diverso da quello che si rivela nel mondo fisico , in cui i cieli sono più veloci quanto più si allontanano dal loro centro geometrico , che è la terra . Beatrice gli rivela che la relazione tra i cerchi e le sfere va misurata non in rapporto alle dimensioni , ma in base alla virtù ; c’è pertanto perfetta corrispondenza tra Cielo e ordine angelico , perchè nell’uno e nell’altro caso è più veloce chi possiede una maggiore virtù per la vicinanza a Dio . Con la sua limpida risposta Beatrice soddisfa la curiosità di Dante , che assiste allo sfavillio dei nove cerchi angelici , da cui si sprigionano migliaia di scintille di fuoco .
Beatrice rivela al poeta che i primi due cerchi sono quelli dei Serafini e dei Cherubini i più somiglianti a Dio, e che completano la prima terna dei cerchi angelici i Troni , ossia i seggi di Dio . La seconda terna canta perpetuamente Osanna e comprende gli angeli delle Dominazioni , delle virtù e delle Potestà. Seguono i Principati. gli Arcangeli e, infine gli Angeli gioiosi .Tutti gli ordini angelici guardano verso Dio e infondono la loro influenza benefica su ciò che è posto sotto. Gregorio Magno prospettò un diverso ordinamento . ma , giunto in Paradiso, egli stesso sorrise al proprio errore.
Professore Vincenzo Bruzzaniti