Dopo aver guardato fissamente per un attimo Dio , il punto più luminoso che ha abbagliato Dante, Beatrice si volge sorridente verso il poeta per rispondere ad alcune sue domande inespresse . Esordisce affermando che Dio eterno amore . volle creare il cielo e tutta la natura per la loro gioia di esistere . In un unico atto d’amore creò la pura forma ( cioè le intelligenze angeliche ) , la pura materia ( cioè quella informe degli elementi ) e il composto di forma e materia strettamente collegate tra loro ( i cieli). Contemporaneamente creo l’ordine e le qualità delle sostanze ponendo al primo posto le forme pure , gli angeli , nell’Empireo , all’ultimo la potenza pura , la materia nel mondo sublunare e in mezzo, la potenza con l’atto , i cieli . E’ falsa perciò l’affermazione di San Girolamo secondo la quale gli angeli furono creati molti secoli prima del mondo rimanente perchè non sarebbe ammissibile pensare che essi siano stati per qualche tempo oziosi e perciò privi della loro perfezione.
Beatrice narra la ribellione e la caduta dal cielo di Lucifero e dei suoi seguaci , quindi mostra gli angeli rimasti fedeli a Dio i quali furono elevati dalla grazia e dal merito individuale a contemplarlo in eterno . Per dissolvere gli equivoci umani della memoria degli angeli , la donna svela che questi non hanno memoria perchè contemplando continuamente Dio , dove hanno sede tutte le cose , non solo presenti , ma anche le passate e le future non mutano l’oggetto della loro attenzione. Inveisce poi contro i predicatori che desiderosi di apparire dotti , stravolgono il significato delle Sacre Scritture , loda chi invece umilmente a esse si accosta e apostrofa i corrotti venditori di indulgenze . Conclude infine dicendo che il numero degli angeli del cielo è infinito e che la luce di Dio splende su tutti loro con grandezza incommensurabile.
Professore Vincenzo Bruzzaniti