Dante prosegue il viaggio nella quinta cornice , ma è tutto preso dal desiderio di conoscere la causa del terremoto che ha scosso il monte del purgatorio e del canto del Gloria che le anime hanno innalzato subito dopo . All’improvviso compare alle spalle dei due pellegrini un ‘ombra che rivolge loro un augurio di pace : a quest’anima Virgilio chiede spiegazione dei fatti misteriosi avvenuti prima . Il monte del purgatorio —-spiega quello spirito— è soggetto a leggi ben precise , diverse da quelle che regolano la vita della natura sulla terra , perchè al di sopra dei tre gradini sui quali si apre la porta del mondo della penitenza , non si formano pioggia, grandine, neve, rugiada, brina, nuvole, lampi, arcobaleni , ne tanto meno , terremoti. Il monte del purgatorio viene scosso solo in una occasione: quando un ‘anima ha compiuto la sua purificazione ed è diventata degna di entrare in paradiso ; contemporaneamente tutti gli spiriti penitenti ringraziano Dio con il canto del Gloria . L’ombra , a una domanda di Virgilio rivela finalmente il suo nome : è Stazio , il poeta famoso latino , autore della Tebaide e dell’Achilleide , vissuto nel I secolo d.C. . Subito dopo aver spiegato che a Roma ebbe la consacrazione a poeta , Stazio inizia una commossa esaltazione di Virgilio e della sua opera , affermando che l’Eneide non solo alimentò ed educò il suo spirito poetico . ma ne fu anche mamma : ignaro di essere davanti a colui che considera il suo maestro , dichiara che egli acconsentirebbe a restare un anno di più nel purgatorio , pur di essere vissuto al tempo del grande poeta mantovano . Dopo queste parole Dante, vincendo l’umiltà e la ritrosia di Virgilio , rivela il nome della sua guida.

L’episodio che ha come protagonista Stazio è il più lungo di tutta la Commedia : esso si estende , infatti, per ben due canti , il XXI e il XXII del purgatorio . E’ per questo ( ricordiamo che Stazio compirà , dalla cornice degli avari in poi , il cammino insieme ai due pellegrini ) che alcuni critici hanno creduto di dover individuare in questo episodio una tappa fondamentale dell’itinerario spirituale di Dante , quando non addirittura la chiave dell’intero poema , e nel personaggio dell’autore della Tebaide , secondo una precisa indicazione del critico Porena ” una guida intermedia fra Virgilio e Beatrice : una specie di anello di congiunzione fra la scorta umana e quella divina “. Per quel che concerne il significato simbolico di Stazio , in quanto guida del protagonista , Il Montanari concorda con molti dei più autorevoli interpreti contemporanei nell’accogliere le conclusioni del Landi , secondo le quali ” Stazio di fronte a Virgilio che è la ragione ( o forse meglio la sapienza) puramente naturale, sarebbe la ragione naturale ma illuminata e aiutata dalla Rivelazione . Aggiunge tuttavia il critico che tale interpretazione della funzione svolta da Stazio nella economia del poema ” nulla toglie alla natura autobiografica dell’episodio .

Il canto XXI esalta il poeta come figura carismatica , punto di riferimento culturale e umano nella società . In realtà l’immagine del poeta rimbalza da una cultura all’altra sotto prospettive diverse . Vediamone alcune.

I secolo a. C. Orazio ho eretto un monumento più saldo del mondo – Qui si evidenzia l’orgoglio del poeta , certo di essersi conquistato uno spazio nell’eternità del tempo.

1909 A. Palazzeschi Chi sono?

Per il poeta una domanda molto inquietante –

1916 G. Ungaretti Poesia

Una grande e precipitosa definizione-

1927 E. Montale Non chiederci la parola –

Per il poeta è impossibile definire in positivo un nucleo di valori fondanti . La definizione può avvenire solo come negazione di comportamenti e aspirazioni.

1946 S. Quasimodo Alle fronde dei salici –

L’impossibilità di essere poeta durante la tragedia della guerra .

Nei tempi moderni Cesare Zavattini Parliamo tanto di me

Il poeta ha potuto permettersi di includere tra le sue provocazioni culturali anche quella di rielaborare a modo suo la Divina Commedia . Lui ricalca la liberazione di un’anima dal purgatorio descritta da Dante in questo canto XXI.

Professore Vincenzo Bruzzaniti