Il canto XVIII del Purgatorio è un canto eminentemente ragionativo e apparentemente quasi di preparazione , in quanto prosegue e perfeziona il discorso , già iniziato nel canto precedente , sulla natura dell’amore , ed introduce nel contempo alla visione , che tanto turberà il poeta, della femmina balba nel XIX ; e perciò trattasi di canto non tra i più celebrati , anzi di uno tra quelli un tantino quasi tollerati . E qui entriamo subito nel grosso problema del giudizio da darsi a questi canti dottrinali e della considerazione in cui dobbiamo tenerli , Virgilio sempre rimanendo nella quarta cornice , continua la trattazione del tema dell’amore per chiarire al suo discepolo in che modo questa affezione possa essere inizio di ogni bene e di ogni male. l’animo per natura è disposto all’amore , e ogni volta che la facoltà conoscitiva gli presenta una cosa piacevole , si dirige verso di essa : questa inclinazione è amore . Nasce tuttavia in Dante un dubbio intorno alla libertà dell’uomo, guidato da impulsi che vengono dall’esterno e spinto da forze naturali , non soggette alla sua volontà alla sua volontà.
Ma Virgilio afferma che nella creatura umana agisce anche la ragione , che ha il compito di studiare, scegliere e guidare le tendenze naturali . Intanto la luna è già comparsa sul cielo e Dante , preso da improvvisa sonnolenza , viene riscosso dal sopraggiungere di una turba di anime che avanzano in corsa affannosa: sono gli accidiosi , che per contrappasso devono ora mostrare lo zelo che non ebbero in vita . Gli esempi di sollecitudine , che ricordano la visita di Maria ad Elisabetta e la fulminea rapidità delle imprese militari di Cesare , sono gridati da due anime , come quelli di accidia punita , anch’essi ispirati dal mondo ebraico- cristiano e da quello romano , Dante in questa cornice presenta un solo penitente : l’abate del monastero veronese di San Zeno, che rimprovera Alberto della Scala di aver ora concesso quella carica ad un figlio degenere. Il primo esempio di sollecitudine si ispira alla storia ebraico-cristiana e ricorda l’amorosa cura con la quale la Vergine Maria si recò a visitare Elisabetta incinta di San Giovanni Battista ( Luca I , 39) . Il secondo esempio prende spunto da Lucano (Farsaglia III, versi 454) , presenta la rapidità fulminea con la quale Cesare agì dopo la battaglia di Farsalo : dopo aver cinto d’assedio La città di Marsiglia , vi lascio il suo luogotenente Bruto e si diresse in Spagna , dove a Lerida vinse i resti dell’esercito pompeiano. Gli esempi di accidia punita ricordano gli Ebrei dopo essere usciti dall’Egitto , attraverso il miracoloso passaggio del Mar Rosso , si mostrarono restii ad ubbidire agli ordini di Mose , per questo morirono tutti , tranne Caleb e Giosue , prima di vedere la Terra Promessa ( Deuteronomio I , 24-26). L ‘altro esempio ricorda i compagni di Enea che giunti in Sicilia , si rifiutarono di continuare con l’eroe il difficile e rischioso viaggio , e preferirono fermarsi nell’isola. ( Virgilio – Eneide V ,versi 604) . Secondo il ragionamento di Virgilio , l’anima ha in se la disposizione naturale a conoscere e ad amare , della quale disposizione l’uomo prende coscienza solo dopo che essa entra in azione , e della quale , in quanto è guidata dalla natura , egli non è responsabile . Affinchè tutte le altre tendenze si conformino all’amore dei primi beni desiderabili ( intellettuali, estetici, morali ) , esiste nella creatura la ragione , il cui compito specifico è quello di accogliere i dati che la facoltà conoscitiva prende dall’esperienza e dopo averli studiati e scelti , di trasmettere il suo ordine , alla volontà , la quale agirà di conseguenza. Solo in base alla presenza della ragione nasce il principio della responsabilità , perche è la ragione che sceglie il bene o il male , decidendo se accogliere o no quell’amore che nasce spontaneamente nell’ uomo . E’ cosi dimostrata l’esistenza del libero arbitrio , sul quale soltanto si può fondare la costituzione di una dottrina morale : come fecero appunto i filosofi greco-romano. La seconda parte di questa dimostrazione è aperta e chiusa dal richiamo di Beatrice.
Professore Vincenzo Bruzzaniti