” Canto d’introduzione” definì Luigi Tonelli il canto XIX del Purgatorio , in quanto corrispondente al ” bisogno , psicologico ed estetico , d’una pausa , d’una battuta d’aspetto , di qualcosa che preannunci ciò che avverrà , e insieme distacchi da ciò ch’è accaduto”. Anche più esattamente E. Bodrero lo disse un ” canto di transizione” . E meglio ancora si direbbe : di raccordo. Non per nulla esso si svolge per circa una metà ( versi 1-69) nella cornice degli accidiosi , per l’altra ( versi 70-145) in quella degli avari . Inoltre , il sogno , che in esso fa Dante è già annunziato nella chiusa del canto precedente :

e il pensamento in sogno trasmutai

mentre l’eco dell’incontro con papa Adriano invade addirittura il XX, dando luogo all’apostrofe contro l’antica lupa e alla rinnovata invocazione del Veltro per cui questa discenda.

Agganci—-come si vede__intrecci che interrompono il consueto ritmo narrativo dantesco , la configurazione dei singoli canti come entità unitarie e in qualche modo autonome di racconto e di poesia , e, legando strettamente il canto XIX con il precedente e il seguente , ne chiariscono appunto la funzione di raccordo. Da un punto di vista meramente esteriore, strutturale e direi meccanico , esso segna il trapasso ____secondo la distinzione fatta dallo stesso Tonelli _____dai peccati “spirituali , propri dell’irascibile ( superbia, invidia , ira, accidia)” ai peccati ” carnali , riguardanti il concupiscibile ( avarizia, gola; lussuria)”. Dante sogna una donna deforme che, sotto l’insistenza del suo sguardo diventa bellissima e comincia a cantare in modo melodioso . E’ la sirena udita da Ulisse , che distoglie i marinai dalla meta con la dolcezza del suo canto . Al suo risveglio , un angelo indica la scala per accedere alla quinta cornice e cancella con le ali un ‘altra P dalla fronte del poeta . Mentre salgono i gradini , Virgilio spiega a Dante il senso del sogno : la sirena è il simbolo dei peccati che si espiano nelle cornici del Purgatorio . Dante ha visto il peccato , ma ha visto anche come l’uomo può liberarsene . Nella quinta cornice , dove le anime degli avari giacciono bocconi a terra . legate nella mani e nei piedi , Dante incontra l’ombra di Ottobuono dei Fieschi , che fu papa col nome di Adriano V : dopo aver rivelato al pellegrino la sua dignità di un tempo , il pontefice confessa le proprie colpe , dichiarando però di essersi convertito subito dopo essere asceso alla cattedra di Pietro ; solo allora , infatti, comprese che nessun possesso terreno può placare la sete di conquista dell’uomo e che la vera felicità è data solo dai beni terreni. Approfondimento

La femmina balba è simbolo come chiarirà Virgilio dei tre vizi nei quali l’uomo cade , vizi che si puniscono nelle ultime tre cornici del purgatorio, avarizia, gola, lussuria . Una femmina , una vera e propria megera , che è quanto di più lontano si possa immaginare dalla consueta bellezza muliebre ; balbuziente , guercia, sciancata, , dalle mani monche, pallida di colorito . Sappiamo che si tratta di un simbolo. La stessa eccessiva bruttezza della donna non appare poeticamente giustificata , non riesce a suscitare in noi orrore o ripugnanza , Si capisce che Dante ha voluto concentrare in essa , attraverso i difetti fisici , una serie di qualità morali negative.

Professore Vincenzo Bruzzaniti