Dante ammira l’immagine dell’aquila che, con le ali aperte, splende nel cielo . Gli spiriti luminosi che la compongono ardono di luce: il becco dell’aquila , pur formato da innumerevoli anime, inizia a parlare al singolare. Dante chiede all’aquila di sciogliergli un dubbio inespresso e l’aquila comincia col dire che Dio creò l’universo ponendovi ordinatamente sia cose occulte sia cose comprensibili alla mente umana ; cosi l’intelligenza umana non può essere tanto potente da discernere quanto Dio stesso non le riveli e si inoltra all’interno della giustizia divina come l’occhio dell’uomo nel mare. Per l’intelletto umano non esiste luce di verità che non provenga dalla chiarezza di Dio ; il resto è tenebra .

L ‘aquila chiarisce poi il motivo per cui alle anime che non abbiano conosciuto la religione cristiana sia preclusa l’eterna salvezza . Del resto , pur non comprendendola, occorre piegarsi alla volontà di Dio, che è di per se stessa buona e non si è mai distolta da sè , essendo Dio il bene assoluto. Afferma infine, che mai spirito non credente in Cristo è salito nè potrà salire nel regno dei cieli . Molti sono che credono in Lui solo a parole e che il giorno del Giudizio universale saranno più lontani di tanti non credenti . L’aquila conclude rampognando gli spregevoli sovrani della cristianità : l’imperatore Alberto , responsabile dell’invasione della Boemia , Filippo IV il Bello . re di Francia , falsificatore di monete , i re d’Inghilterra e di Scozia , assetati di dominio. in continua guerra tra di loro ; Ferdinando IV di Castiglia e Venceslao IV , i lussuriosi re di Spagna e di Boemia e molti altri regnati .
Prof Vincenzo Bruzzaniti