La struttura del canto XII è quella di un difficile cammino fra due grossi ostacoli opposti al penitente : l’alta ripa che sarebbe impraticabile se la discesa di Cristo al Limbo non avesse provocato una frana , il fiume di sangue che non può essere attraversato da un vivo se non sulla robusta groppa di Nesso . Due interventi di Virgilio , lo scatenamento della furia bestiale che accieca il Minotauro e la persuasione del miracolo indotta nel pensoso Chirone , rimuovono gli ostacoli , agendo nell’ambito del mito il primo , nella fede cristiana il secondo . Attraverso un dirupo molto scosceso , Dante e Virgilio giungono nel settimo cerchio a guardia del quale si trova il MInotauro . Alla vista dei due poeti , il mostro , incapace di rivolgere la sua ira contro di loro , si sfoga mordendo se stesso

. Interviene Virgilio il quale gli ribadisce che Dante è giunto in quel luogo per volontà divina. Il Minotauro inizia per la rabbia a saltellare qua e la e i due poeti approfittano per scendere attraverso una frana che non esisteva all’epoca della discesa di Virgilio nell’Inferno, quando il poeta latino fu evocato dalla maga Eritone . LA frana è stata provocata, infatti, da un terremoto verificatosi dopo la morte di Cristo sulla croce . I due poeti giungono nei pressi del Flegetonte , il fiume di sangue bollente custodito dai Centauri , nel quale scontano le loro pene i violenti contro il prossimo , i tiranni , gli omicidi e i rapinatori . Vedendo i due poeti , Nesso , il centauro ucciso da Ercole per avergli rapito la moglie Deianira , li minaccia con l’arco e intima loro di dire a quale pena siano destinati . Virgilio risponde che desidera parlare con Chirone , maestro di Achille , al quale rende noto il motivo del viaggio di Dante. I due poeti ottengono cosi di essere portati in groppa da Nesso , attraverso un guado , al di la del Flagetonte .

Durante il percorso Nesso indica a Dante alcuni dannati , tra i quali : Ezzelino da Romano, Guido da Monfort, Attila re degli Unni, Pirro e Sesto Pompeo . Dopo che hanno attraversato il gualdo Il centauro Nesso ritorna sull’altra riva.

Vincenzo Bruzzaniti