Commento Estetico al canto XII del Purgatorio a cura del Professore Vincenzo Bruzzaniti –
In seguito all’invito del maestro ; Dante, che finora aveva camminato al fianco di Oderisi , lascia la schiera dei superbi e procede oltre, osservando sul pavimento del primo girone numerosi bassorilievi che rappresentano esempi di superbia punita e nei quali gli episodi sono presi dal mondo ebraico-cristiano e da quello pagano : da Lucifero , che dopo il suo atto di ribellione precipita dal cielo , alla città di Troia , che a dell’orgogliosa superbia dei sui cittadini fu dagli dei punita con la distruzione totale . Dopo aver ammirato l’arte somma con la quale le raffigurazioni sono state eseguite , Dante rimprovera con durezza la superbia degli uomini , che impedisce loro di vedere il male che compiono . I due pellegrini continuano il cammino , finche appare loro , splendente di luce , l’angelo dell’umiltà , che indica la scala per accedere alla seconda cornice , cancellando dalla fronte di Dante il primo dei sette P incisi dall’angelo guardiano alla porta del purgatorio , e intonando , mentre i poeti salgono una ripida scala , la prima delle beatitudini ” beati pauperes sunt.”
Poichè Dante avverte meno fatica di prima , chiede spiegazioni di questo fatto al maestro : man mano che egli avanza nel regno della penitenza , dice Virgilio, la volontà didi purificazione aumenta e scompare ogni senso di difficoltà e di pena ; ma il Poeta , per essere sicuro che il primo P è scomparso , ha bisogno di toccare la sua fronte , quasi incredulo di tanto miracolo. Nella contemplazione dei bassorilievi Dante vede Il gigante Briareo , trafitto dal fulmine celeste , mentre Apollo Pallade e Marte guardano le membra sparse dei giganti dei giganti uccisi . Ci sono anche Nembrot autore della torre di Babele . Segue poi Niobe con i sui sette figli e sette figlie, Saul, morto suicida, Aracne , trasformata in ragno, Saul, morto suicida, Roboamo , il figlio di Salomone , Alcmeone , mentre uccide la madre, la superba Erifile , per vendicare la morte del padre; inoltre i figli di Sennacherib , che nel tempio trucidarono il padre , Ciro , straziato dalla regina Tamiri dopo la sconfitta dell’esercito persiano e la fuga degli Assiri dopo la distruzione di Oloferne. Gli esempi di superbia punita sono tredici , uno per terzina , con un alternanza quasi perfetta di esempi biblici e classici , poichè ogni momento della storia , senza distinzione fra mito e realtà , si offre come utile esempio. L’organizzazione dell’insieme è grandiosa e la corrispondenza dei particolari precisa , secondo un tipo di cultura e un gusto d’arte resistenti al giudizio estetico moderno, ma caratteristici del Medioevo , per il quale la ricerca di struttura era espressione di una suprema chiarezza mentale e la poesia si qualificava come invenzione elaborata secondo retorica e musica ( De Vulgari Eloquentia II , IV ,2) cioè manifestazione di un gusto dell’ornato. L’ordinamento strutturale e sintattico di questa parte divide le terzine in tre gruppi di quattro terzine ciascuno : quelle del primo gruppo iniziano con vedea, quelle del secondo con o seguita tranne che nel terzo esempio da un nome proprio , quelle del terzo con mostrava , finche la terzina 61-63 ripete le tre formule all’inizio dei sui versi . Si forma in tal modo un acrostico . Secondo il Parodi questi tre gruppi di terzine corrisponderebbero alle tre categorie dei superbi : i colpevoli contro la divinità, i colpevoli contro se stessi, i colpevoli contro il prossimo ; i primi puniti da Dio , i secondi dal loro rimorso , i terzi dai loro nemici , mentre la terzina finale dedicata alla distruzione di Troia riassumerebbe quelle tre classi di peccato.