Commento estetico al canto VIII del Paradiso di Dante a cura del Prof Vincenzo Bruzzaniti
La figura di Carlo Martello
Dante spiega che il Cielo di Venere prende il nome dalla bella dea onorata dagli antichi come divinità dell’amore .E’ denominato Venere anche il pianeta che il Sole ha di fronte a se il mattino e dietro di sè la sera .Dante si è accorto di essere salito al terzo Cielo
perchè Beatrice è diventata più bella .Improvvisamente vede avanzare un cerchio di molte luci, che cantano Osanna .Esse girano più o meno velocemente a seconda della loro visione interiore di Dio. In particolare una di queste anime si fa più vicina a Dante e rivela come tutte siano colme d’amore e pronte a soddisfare tutti i suoi desideri . E’ L’anima di Carlo Martello , la cui amicizia non ha potuto durare a lungo data la sua morte prematura . Parlando della Sicilia il poeta condanna il malgoverno e l’avarizia che caratterizzano anche Roberto re di Napoli , fratello di Carlo , nonostante discenda da una famiglia generosa e liberale , quale quella degli Angioini , Dante si domanda come possa avvenire che da un seme dolce (una famiglia nobile) nasca una pianta amara (figlio degenere . Carlo Martello risponde che Dio ha predisposto che tutto avvenga in base a un disegno provvidenziale . Gli conferma poi l’utilità della vita cosi come l’opportunità della suddivisione dei ruoli e dei compiti. E’ necessario perciò che tutte le esigenze dell’umanità siano soddisfatte e che ciascuno, per natura, abbia differenti inclinazioni . Ma nel predisporre questo, le virtù celesti non tengono conto della generazione e della discendenza . Carlo sottolinea l’importanza per l’uomo , di assecondare le proprie inclinazioni , ciò che invece spesso non avviene e per questo il cammino dell’uomo procede fuori dalla retta via .
Prof . Vincenzo Bruzzaniti