Commento estetico al canto VII del Paradiso a cura del Prof. Vincenzo Bruzzaniti
La crocifissione di Gesù , strumento della redenzione umana.
Dante, oppresso da un dubbio, non osa chiedere chiarimenti a Beatrice , la quale , intuendo l’imbarazzo del poeta , gli spiega in che modo l’uccisione di Cristo possa essere stata punita dal giusto castigo di Dio attraverso la distruzione di Gerusalemme. Col peccato originale , Adamo condannò alla dannazione tutta l’umanità , finchè non giunse sulla terra per redimerla Gesù. Il Cristo , per intercessione dello spirito Santo, accolse in se la natura umana che si era allontanata dal Padre e che meritava una punizione :Perciò la pena della croce fu giustissima riguardo alla natura umana , ma ingiustissima riguardo a quella divina.
Beatrice scioglie poi il dubbio di Dante sul motivo per cui Dio abbia voluto la crocifissione del Figlio . Ciò che è direttamente creato da Dio non ha fine , è completamente libero e conforme a Lui . l’uomo aveva questi privilegi , che ha perso con il peccato orinale. La natura umana non sarebbe stata in grado di rimediare a questa grande colpa. Allora Dio si incarnò nel Cristo , facendo morire il Figlio come vero uomo e rendendo l’umanità capace di risollevarsi.
Anche l’ultimo dubbio di Dante , che non si spiega come mai sulla terra l’acqua , il fuoco. l’aria e la terra stessa , e le loro combinazioni , si corrompono e muoiono , benchè siano state create direttamente da Dio , viene sciolto da Beatrice : Dio ha creato la materia di cui sono fatti gli animali , le piante e gli elementi naturali , ma la loro forma è stata determinata da cause secondarie , quali gli influssi celesti: sono questi che l’anno corrotta . L’uomo , invece , in quanto creato e plasmato direttamente da Dio , è immortale in anima e corpo e il giorno del Giudizio universale risorgerà
Prof. Vincenzo Bruzzaniti