Commento estetico al canto I del Paradiso di DANTE a cura del Professore VincenzoBruzzaniti

DANTE TRA CIELO E TERRA

Il nucleo fondamentale del primo canto del Paradiso è al verso 70 , in quel “trasumanar” che rappresenta il culmine della tensione e la realizzazione di un desiderio di antica data. Infatti il tramite del processo mistico che ( significar per verba non si poria) è proprio colei che fu ed è oggetto dell’amore di Dante. Qui, proprio nell’intensità dello sguardo del poeta e nel “trasumanar” che esce dalla quotidiana esperienza dell’uomo , umano e divino si compenetrano nello scenario luminoso della luce dio Dio : Beatrice è la donna finalmente posseduta, ma anche l’angelo che scioglie Dante dai vincoli della terrestrità e l’avvia al paradiso. Mai donna è stata cantata con tanta passione e contemporaneamente in tale dimensione divina . Dante e Beatrice sono ormai complici di un unico intento grandioso : il raggiungimento della luce di Dio. Questa conquista non e un fatto puramente individuale ma collettivo , riguarda non solo Dante ma tutta l’umanità . E’ cosi che l’amore umano diventa strumento di salvazione per ogni uomo; quella scintilla, che colpì Dante a nove anni , è divenuta un fuoco che investi il mondo, perchè anche il mondo bruci dell’amore di Dio. Ancora una volta , per il poeta , Dio è il culmine dell’esperienza umana , non in contrapposizione con l’uomo ma suo compimento e perfezione.

Il poeta che ha cantato la disperazione, l’angoscia . la colpa e l’espiazione , che si è inoltrato nelle viscere della terra e si è affaticato sulla dura salita del Purgatorio è ormai pronto per lo slancio finale verso Dio. Il suo Dio però è una conquista , si trova in seguito a una lunga e impegnativa ricerca , nella quale la ragione gioca un ruolo fondamentale. E’ lei che in un continuo confronto con l’istinto , propone di ricostruire un ordine confacente all’uomo : le forze irrazionali sono plasmate e si dirigono verso un fine che esalta: non si tratta di reprimere i bisogni terreni ma di realizzarli in una prospettiva più alta.
La ragione ha fatto toccare con mano a Dante come l’istinto mal guidato sia distruttivo , gli ha fatto comprendere la necessita dell’espiazione ai fini di una presa di coscienza definitiva , l’ha infine abbandonato allo sguardo protettivo di Beatrice , figura della rivelazione teologica : quell’amore terreno che poteva diventare colpa e dannazione si è aperto la via del cielo e Dante attraverso gli occhi di Beatrice, raggiunge il Paradiso .
Professore Vincenzo Bruzzaniti