COMMENTO AL VANGELO XXVII DOMENICA ORDINARIA (A)
L’immagine della vigna è un chiaro simbolo d’ISRAELE e della sua storia. Una storia di bene e di male, di fedeltà e di infedeltà. E’ la storia dell’amore di Dio per il suo popolo. E’ la nostra storia personale. Questa vigna, invece di dare frutti buoni, come il Signore le chiedeva, ha continuato a produrre UVE ACERBE.
Nella parabola evangelica Gesù denuncia così la condotta dei capi del popolo di Israele: sacerdoti, dottori della legge, scribi e farisei. Ad essi era stata affidata la speranza messianica, ma hanno TRADITO la loro missione, giungendo fino a perseguitare e uccidere gli inviati di Dio e lo stesso Figlio del padrone della vigna.
Questa parabola è terribilmente attuale se applicata alla nostra EUROPA e in genere al mondo cristiano. Anche in questo caso bisogna dire che Gesù è stato CACCIATO fuori della vigna, estromesso da una cultura che si proclama post-cristiana o addirittura anti-cristiana. Non si vuole più sentir parlare di radici cristiane dell’Europa, di patrimonio cristiano. L’uomo secolarizzato vuole essere lui l’erede, il padrone. Si direbbe che i popoli del continente europeo si sono STANCATI del Cristianesimo. La fede cristiana, che ha plasmato la cultura e la società europea, è oggi MINORITARIA e deve lottare per resistere alle ventate furiose di un ateismo materialistico e di una immoralità devastante. Non si può vivere di sola eredità o di TRADIZIONE: il patrimonio della fede esige FRUTTI da ogni generazione. Se un popolo non corrisponde, Dio si rivolge ad altri, che pure sono figli del suo amore. Dipenderà molto da noi, dalla nostra testimonianza e dalla nostra fedeltà.
Siamo invitati a chiederci: che sorte ho riservato io a Cristo nella mia vita? Come corrispondo all’amore di Dio per me? Non l’ho forse cacciato anche io fuori dalle mura della mia casa, della mia vita, cioè dimenticato, ignorato? La vigna simboleggia anche CIASCUNO DI NOI. Siamo chiamati a portare frutti abbondanti di opere buone, ma per far questo dobbiamo rimanere UNITI A GESU’, come i tralci alla vite.
Uniti a Cristo con la fede, la preghiera e i sacramenti, la linfa vitale della grazia scorrerà in noi e riusciremo a produrre frutti per la Vita eterna.
DON VINCENZO RUGGIERO