Il vangelo di oggi ci pone delle domande drammatiche e attuali: perché esiste il MALE? Perché il male cresce e si diffonde così bene? Perché il bene in questo mondo sembra invece così piccolo e nascosto come il granellino di senape? Ma soprattutto perché tollerare il male? Perché non intervenire con decisione per sradicarlo senza indugio? Perché nella Chiesa convivono il bene e il male? E la prima lettura ci dice ancora: perché Dio stesso sembra comportarsi in maniera ingiusta?
Il vangelo ci dice che nel Regno di Dio, qui sulla terra, crescono insieme il GRANO e la ZIZZANIA e Dio non interviene frettolosamente per togliere la zizzania, ma attende con la PAZIENZA sconfinata del Padre. A noi non piace questa situazione perché tutti più o meno soffriamo la patologia dell’INTRANSIGENZA e siamo portati ad essere duri nei confronti dei peccatori: soprattutto quando i peccatori sono gli “altri”. Ma Gesù ci ricorda che il grano cresce insieme alla zizzania, il bene sta accanto al male, i buoni vivono gomito a gomito con i cattivi. Evidentemente la zizzania non viene da Dio, però può crescere nel campo di Dio.
La mescolanza di grano e zizzania la troveremo SEMPRE e DOVUNQUE a tutti i livelli: nella famiglia, nel gruppo, nella comunità, nel nostro cuore.
Il male NON CI DEVE SCANDALIZZARE, ma ci deve impegnare partendo proprio dal nostro cuore e dalla nostra vita personale consapevoli che su questa terra non potrà mai esistere un mondo perfetto.
“Vuoi che andiamo a togliere la zizzania?” “No, perché non accada che togliendo la zizzania con essa sradichiate anche il grano”. Nel corso dei secoli tante volte noi cristiani abbiamo tentato di sradicare la zizzania invece di lavorare e soffrire per convertirla; in alcune situazioni abbiamo combattuto peccato e peccatore, mentre il vero credente deve AMARE appassionatamente il peccatore pur combattendo il peccato.
Guardando a Gesù la Chiesa impara a purificarsi e a rinnovarsi: solo così le inevitabili scorie di zizzania si trasformeranno in GRANO puro e fecondo.
don Enzo Ruggiero