COMMENTO AL VANGELO XXVIII DOMENICA PER ANNUM B

(Mc. 10,17-30)

Un uomo senza nome, che potrebbe essere ciascuno di noi, rivolge a Gesù la domanda che è il desiderio profondo di ogni uomo: quello di avere la vita. Marco ci dice che quel tale era ricco, Matteo aggiunge che era giovane, e Luca ci ricorda che era un notabile. Un uomo realizzato e rispettabile. Un uomo che va da Gesù con una domanda che svela un desiderio e una ricerca.

La vita religiosa di quest’uomo è ineccepibile ma Gesù, davanti alla sua richiesta, chiede un di più. Non basta adempiere alla Legge e osservare i Comandamenti. Gesù lo guarda dritto negli occhi e gli offre l’ultima opportunità per acquistare l’unico bene che non si trova sul mercato: la FELICITA’. Gli chiede un DISTACCO radicale dai beni.

Il giovane però non se la sente di rispondere alla chiamata e pieno di tristezza se ne va per la sua strada. Da qui la celebre espressione di Gesù: “Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel Regno di Dio!” Il PERICOLO, ci fa capire Gesù, non risiede nella ricchezza in se stessa che, se usata per il bene comune, non impedisce un cammino di perfezione. La ricchezza diventa un pericolo quando prende il posto di Dio nel cuore. Il giovane ricco ha amato più le sue ricchezze che Gesù. Ha scelto di AVERE e non di ESSERE.

Gesù non propone la povertà fine a se stessa, ma la condivisione. L’unica ragione dei BENI è trasformarli in opportunità di incontro. Gesù chiama TUTTI ad una vita totalmente nuova. Chiama tutti alla perfezione nell’amore, alla libertà dalle ricchezze terrene come condizione per poterci mettere al servizio dei fratelli.

Questa è la ricchezza che Dio dona a tutti, la più grande che l’uomo possa avere su questa terra: la sapienza e la Parola di Dio. Cosa ti serve possedere se non hai capito il senso della vita, cosa ti serve avere delle cose se non hai capito che l’unica cosa che conta è Dio, che è Lui la vera RICCHEZZA?

D. Enzo Ruggiero