COMMENTO AL VANGELO XXIV DOMENICA PER ANNUM (B)

CHI DICE LA GENTE CHE IO SIA? Le risposte sono varie: la gente non aveva capito la vera identità di Gesù, si era fermata all’aspetto prodigioso e spettacolare. Gesù non è preoccupato di fare un sondaggio d’opinione, vuole solo capire ciò che pensano i suoi discepoli, che lo hanno seguito fino in fondo. Questa domanda la rivolge oggi a ciascuno di noi: Chi è per noi Gesù? Potrebbe sembrare banale e scontata. In fondo noi siamo già credenti, siamo cristiani praticanti, qual è il problema? E invece: CHI E’ PER NOI GESU’? E’ importante perché corriamo il rischio di vivere un Cristianesimo senza Cristo, e quindi una religione che non dà salvezza.

La risposta ce le dà Pietro: Tu sei il CRISTO! E la dona a nome di tutti, a nome della Chiesa. Risposta giusta sul piano della fede, ma manca ancora qualcosa. Pietro sta pensando al Messia come CAPO glorioso del suo popolo che lo avrebbe liberato dall’oppressione politica e religiosa. Ecco perché Gesù impone il silenzio: come a dire che per conoscere la sua vera identità bisogna camminare ancora a lungo con Lui. La risposta vera su Gesù sarà possibile solo quando la sua strada sarà attraversata dalla croce. Senza la CROCE non riusciremo mai a capire Gesù e le sue parole.

NON C’E’ CRISTO SENZA CROCE. La croce è veramente la misura della nostra fede, è il segno della sua autenticità. La croce è la ragione per cui il Cristianesimo è VERO, è scomodo e dà fastidio a questo mondo.

E’ forte anche per noi la tentazione di un Cristianesimo mondano senza croce e trionfalista, che serve a star bene in questo mondo come un’ASSICURAZIONE contro le traversie della vita. Anche noi come Pietro professiamo che Gesù è il Cristo, purché non ci obblighi a prendere la croce. Ma un Cristianesimo senza croce non è più la religione di Gesù.

Diceva s. Annibale M. Di Francia: “Seguire Gesù Cristo senza portare la croce è IMPOSSIBILE; portare la croce e non seguire Gesù Cristo è INUTILE”. Perciò ritorna la domanda cruciale: “Chi è veramente Gesù per me”?

d. Enzo Ruggiero