COMMENTO AL VANGELO DELLA XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (B)

(Gv. 6,51-58)

Gesù nel vangelo odierno si propone come PANE VIVO e questa rivelazione getta una grande luce sul mistero dell’uomo.

Chi è l’uomo? L’uomo è FAME e SETE di DIO. Avvertiamo questo bisogno, questo vuoto, e ci illudiamo di soddisfare questa fame e di placare questa sete nutrendoci del MONDO. Ma quel cibo che è il mondo non soddisfa la nostra fame; quell’acqua che è il mondo non soddisfa la nostra sete e noi arriviamo al termine di una vita in cui ci siamo nutriti di cose del mondo, ma siamo più affamati e più assetati di prima. Ed ecco che Gesù, dicendoci di essere il pane vivo e l’acqua viva, ci svela che quella fame e quella sete in realtà sono FAME e SETE di DIO.

E chi può sfamare l’uomo della fame di Dio se non Dio stesso? Chi può placare la sete di Dio nell’uomo se non Dio stesso? Dio si fa pane per saziarci: “Io sono il Pane Vivo disceso dal cielo”. Solo Lui è il pane vivo che sfama la fame dell’uomo, solo Lui è l’acqua viva che placa la sete dell’uomo. Mangiandone e bevendone l’uomo ha la VITA ETERNA.

Qual è il CUORE della vita cristiana? E’ riconoscere in Gesù il PANE VIVO che sazia l’uomo per sempre, che placa la fame e la sete dell’uomo nel tempo e nell’eternità.

Dire che Cristo è nostro cibo significa fare di Lui il FONDAMENTO della nostra vita. Mangiare la carne e il sangue significa entrare in comunione con la sua persona e la sua vita.

Se capissimo veramente l’importanza e la profondità di questo sacramento!

E’ necessaria una verifica del nostro modo di vivere l’EUCARISTIA e soprattutto la DOMENICA, giorno del Signore. Ammettiamolo: le nostre Messe sono stanche, non entusiasmano, sono troppo rituali ed esteriori, le viviamo con un senso di abitudine e di noia, a volte ridotte ad uno show autocelebrativo.

Facciamo diventare le nostre Eucaristie un capolavoro di autenticità e di FEDE, di bellezza e di lode, perché nessuno possa fare a meno di parteciparvi.

Don Enzo Ruggiero