Gesù insiste sulla necessità di essere PRONTI. Il padrone è andato via, deve tornare, ma non si sa esattamente quando e a che ora. Perciò i servi devono essere pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese per poter aprire subito al rientro del padrone. E’ un’immagine di quella che è la nostra vita. La nostra vita è come una GRANDE ATTESA. Noi veniamo da Dio e torniamo a Dio. Vivere è attendere, cioè orientare la nostra vita verso Dio. Quando non c’è l’attesa del padrone tutto diventa possibile. Tutto diventa lecito.
Dobbiamo essere PRONTI, dobbiamo essere vigilanti, attenti, con le lucerne accese della FEDE. Dobbiamo essere amministratori fedeli e saggi dei beni e dei talenti che Dio ci ha dato. Dobbiamo rinunciare ad una vita cristiana insonnolita, abitudinaria, rassegnata.
Ma la lucerna della nostra fede è ancora accesa? O non ci siamo accorti che forse è già spenta o sta per spegnersi? La società odierna si è convinta che “godersi la vita” è il fine per cui siamo su questa terra. La filosofia dominante è quella dello “stare bene”. Preoccupati di stare bene gli uomini di oggi hanno abbandonato con un’ apostasia di massa, silenziosa e impressionante, sia la fede che l’impegno morale. Una catastrofe spirituale di questa portata non si era mai vista nella storia del Cristianesimo.
Correndo dietro le false luci del mondo, anche i credenti hanno lasciato senza olio la lampada della fede. Si dicono cristiani ma la pensano come i PAGANI. Il mondo moderno vive una specie di rimozione collettiva del pensiero della morte e dell’aldilà. Noi cristiani siamo chiamati a ricordare l’ETERNITA’, a svegliare gli uomini dall’amnesia dell’aldilà.
Alla fine della vita, atei e credenti, buoni e cattivi, fedeli e infedeli, saremo tutti alla sua presenza. La vita umana non finisce nel NULLA, ma con un RENDICONTO. Il bene sarà premiato e il male punito. Impostiamo la nostra vita come preparazione a questo incontro.
D. Enzo Ruggiero
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