Se il sale perde il suo sapore a cosa serve? Non si può salare il sale, occorre gettarlo. Mi chiedo se la triste profezia di Gesù non si sia realizzata in questi nostri tempi confusi: il sale forse ha davvero perso il suo SAPORE. Dice ancora qualcosa di significativo il Vangelo che ogni domenica ci vede radunati? Scuote le nostre coscienze, dà forma e vigore alla nostra settimana?
Il dramma del nostro tempo, in Occidente, è proprio quello di un Cristianesimo SENZA CRISTO, di una religione senza fede, di un culto senza celebrazione. Dobbiamo pagare un prezzo alto ad un Cristianesimo culturale e sociale che ancora permea la nostra società, ma che non è sufficiente a creare discepoli. Un Cristianesimo che si riduce ad abitudine, a TRADIZIONE, a etica, a solidarietà, non dona più sapore alla vita. Siamo talmente attorniati dal cristianesimo da renderlo INSIPIDO, scontato, tiepido.
A questa umanità che, perdendo Dio, ha smarrito il senso della vita, noi cristiani dobbiamo saper dare risposte vere, quelle che il vangelo ha dato a noi stessi. Oggi molti cristiani hanno abbandonato la fede con la pretesa che bastano la RAGIONE e la SCIENZA per risolvere gli interrogativi fondamentali della vita. La ragione è certamente una luce, ma è molto limitata. Cosa può dirci sul significato della vita? Che risposte può dare la scienza al male, al dolore, alla morte? Anche le grandi religioni sono più una domanda che una risposta: pongono interrogativi, evidenziano dei bisogni, ma stentano a dare risposte.
Gesù è per noi la RISPOSTA a tutti gli interrogativi della vita. Se Gesù è la luce della nostra vita anche noi dobbiamo esserlo. Se Gesù non ti illumina, tu non puoi illuminare gli altri. Se Gesù non dà il sale alla tua vita, riempiendola di gioia, tu non puoi dare gioia agli altri. Il Cristianesimo si trasmette VIVENDOLO. Se non lo si vive, non lo si diffonde. Il problema di oggi del rapporto con il mondo è quello della QUALITA’ della nostra fede. Se noi cristiani saremo luce, il mondo sarà nella LUCE.
d. Enzo Ruggiero