COMMENTO AL VANGELO SOLENNITA’ SS. TRINITA’ (A)
Oggi non ricordiamo un EVENTO della storia della salvezza come nelle altre solennità, oggi celebriamo un MISTERO, il mistero cristiano per eccellenza, quello da cui tutta la storia della salvezza è scaturita, quello per cui il Cristianesimo si distingue da ogni altra religione.
Ma perché i cristiani credono nella Trinità? Non è già abbastanza difficile credere nel Dio UNO per aggiungere che Egli è anche TRINO? La risposta è: i cristiani credono che Dio sia trino, perché credono che Dio sia AMORE. E’ la rivelazione di Dio come Amore, fatta da Gesù, che ha costretto ad ammettere la Trinità. Non è un’invenzione umana.
Non possiamo SPIEGARE razionalmente il Mistero della Trinità, proprio perché non è un prodotto della ragione umana. Dio è Amore in se stesso, prima del tempo, perché da sempre ha in se stesso un Figlio, il Verbo, che ama di un amore infinito, cioè nello Spirito Santo. In ogni amore ci sono sempre tre realtà: uno che ama, uno che è amato e l’amore che li unisce. Il Dio cristiano è uno e trino perché è COMUNIONE d’amore. Nell’amore si riconciliano tra loro unità e diversità
Tutto ciò può indurci a pensare alla Trinità come un mistero INSONDABILE, che interessa al massimo filosofi e teologi, non il cristiano ordinario. Invece NO: la Trinità è il mistero più intimo per ogni credente. La vita cristiana si svolge tutta quanta nel segno e in presenza della Trinità, dal battesimo fino alla morte. La Trinità è il MODELLO di ogni comunità umana, dalla più semplice che è la famiglia, fino alla Chiesa universale.
C’è un piccolo segno che ci ricorda il mistero della Trinità e ci aiuta a metterci in contatto con essa, ed è il SEGNO DELLA CROCE. Tracciando la croce, ricordiamo la passione e morte di Cristo, mentre con le parole che pronunciamo proclamiamo la Trinità. Dobbiamo riscoprire la bellezza e l’efficacia di questo piccolo gesto. Ogni volta che facciamo un segno di croce, noi ci affidiamo alla Trinità, invochiamo la sua protezione su di noi, ravviviamo la nostra fede.
D. Enzo Ruggiero