A conclusione dell’anno liturgico, la Chiesa celebra la solennità di Cristo Re dell’universo. Il vangelo di Luca narra il momento della crocifissione di Gesù. L’immagine che ci trasmette è quella di un RE che è esattamente l’opposto di quello che l’immaginario umano si aspetterebbe. E’ un sovrano che regna dalla CROCE. Egli si presenta a noi povero, indifeso, prigioniero, e vuole essere riconosciuto in quanti si trovano in queste situazioni. Il suo regno è l’unico che non solo promette, ma assicura la felicità eterna, come Gesù conferma al buon ladrone: “Oggi sarai con me in Paradiso”. L’infinito amore del Padre si fa prossimo in quel condannato.
Era difficile vedere in quel Crocifisso il Salvatore dell’umanità, eppure quel malfattore, negli ultimi attimi della sua vita, compie un riconoscimento straordinario. La potenza di Gesù Salvatore, accolta, ha potuto portare i suoi frutti di riconciliazione. Così la scritta che era stata posta sulla croce per un ultimo oltraggio, si realizza: Gesù è un Re, ma un Re di AMORE.
Anche oggi Gesù è deriso e rifiutato: “Salvi se stesso se è il Cristo”. E’ la sfida di un mondo sempre più INCREDULO. E’ difficile anche per noi accogliere la sua umanità e divinità. L’uomo moderno rivendica per sé la regalità: vuole essere lui il re di questo mondo, il signore della sua vita. Eppure Egli ci chiede di seguirlo e di mettere in pratica le sue parole, il suo atteggiamento e le sue scelte.
Gesù ci chiede di “REGNARE” come lui ha regnato: un re senza onori e senza fasti, un re che lava i piedi ai suoi amici come segno di amore senza condizioni.
Anche noi come il buon ladrone, abbiamo la possibilità di godere di questo regno eterno, se CREDIAMO sinceramente in Lui e, pentiti, CONFIDIAMO nella sua infinita misericordia.
d. Enzo Ruggiero