L’Epifania è il prolungamento della celebrazione del Natale del Signore. E’ la festa dell’universalismo della fede, della vocazione missionaria e della cattolicità della Chiesa. Se nel Natale abbiamo visto Gesù manifestarsi a Israele, oggi Egli si manifesta ai POPOLI rappresentati dai Magi: la fede è offerta a tutti, a tutti la Chiesa annuncia il mistero della salvezza e si fa madre accogliente verso gli uomini senza distinzione.

I MAGI sono cercatori di Dio: camminano sulla terra guardando il cielo. La meta del loro viaggio è chiara e dai loro cuori sale una domanda precisa: anelano a una pienezza di vita che intuiscono e inseguono nella LUCE di una stella orientatrice. La loro ricerca rischia però di naufragare in una città tutt’altro che “rivestita di luce”, SPENTA nella mente e nel cuore, che non vibra per le divine promesse annunciate dalle Scritture. Per chi come i Magi sa stupirsi, nella casa di Betlemme si accende una LUCE di vita nuova. Nel fragile Bambino può riconoscere e adorare l’Uomo-Dio.

Qualcuno ha scritto in questi giorni che la salita al cielo di papa Benedetto XVI lascia la terra più al BUIO. Ne sono convinto. La fede è anche luce e conoscenza che diffonde chiarezza, dissolve le tenebre, supera i dubbi angosciosi, dà gioia all’intelligenza, sottrae dalla dittatura del tempo e conferisce una libertà riempita di verità. Un “magistero luminoso” è stato giustamente definito.

La luce della fede, sposata con la ragione, brillava nei suoi scritti teologici, nella chiarezza degli interventi magisteriali, nei discorsi, ma anche nella pacatezza dei gesti, nel delicato rispetto delle persone, nella gentilezza degli atteggiamenti, nella sua sobria e intima compostezza, così rassicurante nell’esprimere fermezza e fiducia in Cristo. Nessuna sbavatura, nessuna alimentazione del dubbio, nessuna ambiguità. Accostandosi a lui si era sicuri di non venire confusi, ma confermati nelle verità di fede e di ragione.

È stato un pontificato essenziale che ha mirato dritto al cuore della MALATTIA mortale del nostro tempo, un mondo che ha cancellato Dio. E anche la Chiesa si è fatta affascinare dai valori mondani, e per questo Benedetto è stato tanto combattuto. Ma lui ha indicato l’unica soluzione per la felicità dell’uomo: Dio al centro della liturgia, la liturgia al centro della Chiesa, la Chiesa al centro del mondo. Il suo pontificato è stato uno sprazzo di LUCE che il Cielo ha concesso al nostro mondo di tenebra, e le tenebre non lo hanno accolto. Ma esso rimane l’insegnamento essenziale per l’uomo essenziale e, per questo, NON PASSERA’ MAI.

DON Enzo Ruggiero