Il vangelo della solennità odierna ci presenta il Magnificat. Maria “esulta in Dio, perché ha guardato l’UMILTA’ della sua serva”.
Qual è il segreto di Maria? E’ proprio l’umiltà. E’ l’umiltà che ha attirato lo sguardo di Dio su di Lei.
Oggi, guardando a Maria Assunta, possiamo dire che l’umiltà è la VIA che porta al CIELO. La parola umiltà deriva dal latino “humus”, che significa “terra”. E’ paradossale: per arrivare in alto bisogna restare bassi. Dio innalza chi si abbassa, chi serve. E Maria è la Serva del Signore.
Oggi allora possiamo chiederci: sono umile? Cerco di affermarmi oppure penso a servire? So ascoltare, come Maria, oppure voglio solo parlare? So fare un passo indietro, oppure cerco solo di primeggiare? Maria nella sua piccolezza conquista i cieli per prima. Il segreto del suo successo sta proprio nel riconoscersi piccola e bisognosa. Con Dio, solo chi si riconosce un NULLA è in grado di ricevere il TUTTO.
Anche per noi l’umiltà è sempre il punto di partenza: chi è pieno di sé non dà spazio a Dio, chi si mantiene umile permette al Signore di compiere grandi cose. E’ un grande messaggio si speranza per ognuno di noi, pellegrini in questa “valle di lacrime”. Maria ci ricorda che Dio chiama anche noi a questo destino di GLORIA. Non sono belle parole: è la verità. Non è una pia illusione o una falsa consolazione.
Molti, travolti dall’ESODO di ferragosto verso le mete turistiche, rischiano di dimenticare che tutta la nostra vita costituisce un ESODO ben più importante. L’Assunzione di Maria al Cielo ci richiama quest’ultima meta che illumina e orienta il nostro cammino e dà pienezza di senso al nostro lavoro e al nostro riposo.
Oggi contempliamo Maria mentre dal cielo ci annuncia una grande GIOIA: saremo un giorno con Lei e come Lei, in corpo e anima, nella PATRIA eterna. Sì, grandi cose ha fatto l’Onnipotente nella vita delle sue creature. Ella ci invita tutti a volgere lo sguardo al cielo. Lei è là che ci aspetta, che ci incoraggia, che ci aiuta a fare della nostra vita un Magnificat, per celebrarlo con Lei nell’eternità.
D. Enzo Ruggiero