COMMENTO AL VANGELO SOLENNITA’ CORPUS DOMINI (A)

Dopo aver innalzato la mente al mistero di Dio Trinità, oggi riscopriamo un altro aspetto fondamentale della nostra fede: l’EUCARISTIA. L’Eucaristia è il segno della presenza di Cristo che ci raduna ogni settimana, che si dona nel segno semplice e sconvolgente del pane e del vino, che si fa MEMORIALE della sua presenza. Ma a volte la nostra fede, davanti a tanta sconcertante grandezza non sa più stupirsi, e si rinnova più per abitudine che per desiderio. Infatti l’Eucaristia, momento cardine della nostra settimana, è spesso ridotta a CERIMONIA, a RITO che mette a posto la coscienza.

L’incontro con Cristo nell’Eucaristia è spesso messo all’ultimo posto degli impegni settimanali come se fosse il “cartellino” del buon cristiano da timbrare per essere in regola quando ci presenteremo a Dio nel giorno della resa dei conti. Spesso non vedo grande fede nelle nostre assemblee sonnolenti. Eppure in questo DESERTO che è la vita, la gente chiede ancora PANE, pane che è la pienezza della felicità, che è il senso della vita.

Gesù si consegna, domenica dopo domenica, alle nostre comunità. Avremo il coraggio di piegare il cuore davanti a quel pane e a quel vino che professiamo essere la presenza concreta, reale, misteriosa di Cristo?

San Paolo ci dice che ogni volta che compiamo questo gesto, secondo quanto richiestoci dal Signore, ripercorriamo la morte in CROCE di Cristo, il dramma di Dio che si consegna per amore.

Se le nostre assemblee avessero il coraggio di uscire dalla logica del dovere, sarebbero veramente trasformate dall’incontro con Cristo.

Se le nostre eucaristie, invece di chiudersi in pochi sbrigativi minuti, uscissero dalle nostre chiese per entrare nelle nostre CASE, ci farebbero diventare come Cristo, PANE SPEZZATO, cibo donato a un mondo che muore di fame.

DON Enzo Ruggiero