COMMENTO AL VANGELO II DOMENICA DI AVVENTO (B)

(Mc. 1,1-8)

In questa seconda domenica di Avvento la Chiesa ci presenta ogni anno la figura del BATTISTA che predica un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Qual è il messaggio del Battista? E’ il richiamo alla PENITENZA e alla CONVERSIONE, è un appello al riconoscimento dei propri peccati con la volontà di superarli. Il Battista è stato mandato da Dio per prepararci alla venuta di Gesù. Ma noi come l’abbiamo accolto? Come abbiamo corrisposto?

Viviamo in un’epoca in cui la fede in Gesù Figlio di Dio si è molto eclissata. Soprattutto si è eclissata la fede in Lui come UNICO e VERO Salvatore. L’uomo moderno non sente più il bisogno di un Salvatore, ma crede di bastare a se stesso, di potersi salvare da sé. Il messaggio di Gesù, il suo messaggio di salvezza viene messo sempre più in discussione da nuove correnti di pensiero che ci presentano un ideale di vita e di libertà del tutto opposto a quello del vangelo. La nostra società ha RINNEGATO la croce di Gesù, non riconosce più il valore della rinuncia e del sacrificio e ha messo al loro posto il libero appagamento delle proprie passioni e degli istinti naturali. E la nostra società cristiana come risponde a questa mentalità così secolarizzata?

La Chiesa, attraverso la figura del Battista vuole farci approfondire la realtà del PECCATO e delle radici profonde che ha dentro di noi. Vuole ricordarci che noi, da soli, non saremmo mai capaci di liberarci dall’egoismo che è in noi. Abbiamo assolutamente bisogno di Gesù, della luce della sua parola e della forza della sua grazia.

La Chiesa ci invita a rivedere la nostra fede in Gesù, il nostro rapporto con Lui, il modo in cui viviamo la sua parola e corrispondiamo alla sua grazia. Ci ricorda che la vita cristiana è una continua CONVERSIONE. Sono questi i propositi con cui prepararci al Natale del Signore.

d. Enzo Ruggiero