COMMENTO AL VANGELO I DOMENICA DI QUARESIMA C

Abbiamo iniziato i 40 giorni di cammino verso la Pasqua. Con Gesù siamo condotti dalla liturgia nel DESERTO per riscoprire, come popolo di Dio, il grande cammino della salvezza. Alla fine del cammino, nella Pasqua, troveremo un GIARDINO, quello in cui Maria Maddalena incontra e riconosce il Risorto. L’itinerario quaresimale ci fa vivere il passaggio dal deserto al giardino. Ma perché il deserto? Il deserto è un luogo carico di significati e lo troviamo spesso nella storia della spiritualità. Luogo estremo, di solitudine, di fatica e di silenzio, dove può risuonare più forte la chiamata di Dio, ma dove c’è anche il pericolo di allontanarsi da Lui.

Il deserto è un’immagine della nostra VITA, piena di lotte e di insidie. Il deserto è libertà perché è austerità ed essenzialità. Il deserto è il silenzio di tante cose inutili. Il deserto è l’esperienza della povertà dell’uomo che si ritrova solo davanti a Dio. Ci vuole coraggio per scegliere il deserto. Oggi il mondo ha paura del deserto, ha paura del silenzio. Il bisogno di rumore è un sintomo di paura, di problemi non risolti, di rifiuto di pensare.

Le tre tentazioni del vangelo si possono ridurre a una sola tentazione, la tentazione fondamentale cui è soggetto l’uomo da sempre, è l’alternativa perenne di fronte alla quale l’uomo è chiamato a decidersi: percorrere la via di DIO oppure percorrere la via del MONDO. E’ la scelta radicale a cui ci chiama la Quaresima: vuoi seguire Dio o vuoi seguire il mondo? Devi DECIDERTI. Se vuoi seguire Dio devi essere coerente. Non puoi tenere il piede in due staffe. Devi uscire dalle tue ambiguità e dalle tue contraddizioni.

Il cristiano è colui che LOTTA contro il male e, unito a Cristo, ottiene la VITTORIA. Questo è l’impegno, questa è la grazia del battesimo che dobbiamo far fruttificare.

  1. Enzo Ruggiero

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