COMMENTO AL VANGELO I DOMENICA DI QUARESIMA (B)
(Mc. 1,12-15)
All’inizio della Quaresima, nella prima domenica, c’è il DESERTO, dove Gesù viene tentato. Alla fine del cammino, dopo la Pasqua, troveremo un giardino, quello in cui Maria di Magdala incontra e riconosce il Risorto. Il cammino quaresimale ci fa vivere il passaggio dal deserto al giardino, secondo quella volontà di Dio già manifestata nella storia di NOE’. Se il peccato dell’uomo distrugge il creato (il diluvio), Dio pone il suo arco di pace tra le nubi, segno della sua alleanza.
Perché Gesù viene spinto nel deserto? Primo: perché Gesù, Dio fatto Uomo, vive come noi l’esperienza della prova e della libertà esigente. Secondo: la Scrittura ci dice che il MALE va preso sul serio, è una realtà insidiosa contro la quale bisogna combattere.
Il DESERTO è un luogo carico di significati e percorre tutta la storia della spiritualità. Luogo estremo, luogo di solitudine, di fatica e di silenzio, di prova e di essenzialità, dove può risuonare più forte la chiamata di Dio, ma dove c’è il pericolo di allontanarsi da Lui.
La QUARESIMA è come un viaggio attraverso il DESERTO, nel silenzio, nella preghiera, nel sacrificio, nella rinunzia a qualcosa che ci piace, per dare a Dio un segno che siamo disposti a ricevere il dono della conversione.
La CHIESA anche oggi vive nel deserto, nella tentazione e nella lotta. La Quaresima perciò è qualcosa di più che un tempo liturgico: è una figura e un simbolo della condizione presente in cui si trova la Chiesa mentre è in cammino verso la PASQUA eterna.
La lotta di Cristo contro il maligno dev’essere rivissuta da ogni cristiano. Nessun uomo è esente dalla PROVA. Ma noi possiamo affrontarla con la forza di Cristo e con lui uscirne VINCITORI.
Gesù vince Satana anche per noi: in Lui e nella sua vittoria sulla tentazione il regno di Dio si fa vicino alla nostra vita, rendendo possibile la risposta della nostra fede e della nostra CONVERSIONE.
d. Enzo Ruggiero