Con questa prima domenica di Avvento inizia il nuovo anno liturgico. E’ come un PELLEGRINAGGIO spirituale verso quel “monte del tempio del Signore” di cui parla Isaia, che è Gesù stesso. I primi passi li muoviamo in questa domenica che apre il tempo dell’Avvento, segnato dall’ATTESA del Signore. E’ vero che Gesù viene a noi in ogni tempo, anzi Egli dimora con noi ogni giorno, ma c’è una grazia particolare in questo tempo liturgico: è la grazia di avere più viva la coscienza di Gesù come “COLUI CHE VIENE” per abitare in mezzo a noi.
E’ LUI che viene verso di noi e non il contrario. E noi neppure ce ne accorgiamo, tanto siamo presi da noi stessi e dalle nostre personali occupazioni. Suona vero anche per noi l’avvertimento di Gesù: “Come fu ai tempi di Noè…mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito…e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo” e di San Paolo: “E’ ormai tempo di svegliarvi dal sonno… non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità di cuore e licenze, non in litigi e gelosie”. E’ l’invito ad una vigilanza operosa per poter vivere con frutto il tempo nuovo che si apre davanti a noi. La Parola di Dio ci avverte che uno stile EGOCENTRICO appesantisce il cuore e rende opaca la mente.
Ecco il tempo di Avvento: un tempo opportuno per ascoltare la Parola di Dio e per RIORIENTARE il nostro sguardo su Gesù che viene a porre la sua tenda in mezzo a noi. Il vangelo insiste perché assumiamo uno stile di vita meno AUTOREFERENZIALE e più attento al vangelo e alle sue esigenze.
Dobbiamo essere VIGILANTI. Il Signore ci dice che Egli sta venendo, ma dobbiamo avere gli occhi limpidi per cogliere i segni del suo passaggio. Svegliamoci dal SONNO, abbandoniamo le cattive abitudini per “rivestirci del Signore Gesù” come dice S. Paolo, “sapendo bene che il giorno del Signore verrà come un LADRO nella notte”.
d. Enzo Ruggiero