Gesù, in cammino verso Gerusalemme, preannuncia ai discepoli la sua passione. I discepoli si aspettavano una marcia trionfale, non un percorso di dolore. Di lì a poco sarebbero stati SCONVOLTI dallo scandalo della croce, dalla Passione e dalla morte del loro Maestro. Ecco che allora Dio interviene e offre loro un ANTICIPO della sua gloria. Gesù mostra la sua piena e gloriosa identità, anticipando così nel mistero la sua risurrezione. Egli fissa nelle loro menti quel momento di splendore per esorcizzare la paura e la disperazione nell’apparente sconfitta della morte in croce. Nei momenti di DOLORE e di difficoltà dovranno ricordarsi di quello spiraglio di gloria e fondare su di esso la loro fortezza di fronte alle prove della vita. I discepoli non si sono sbagliati a credere in Lui, a giocare la loro vita su di Lui! La sofferenza e la morte non avranno l’ultima parola.

La vita non è un percorso lineare: c’è il monte Tabor e c’è il monte Calvario, c’è la gioia e c’è il dolore, non c’è l’uno senza l’altro. Il cristiano è destinato alla gloria, ma attraverso un impegno crocifiggente e una lotta quotidiana. Nulla cresce senza SOFFERENZA. L’illusione degli uomini di oggi è quella di conseguire la felicità sconfiggendo il dolore e la sofferenza. Gesù non elimina la sofferenza ma ne fa una sorgente di purificazione e di gioia. E ci insegna che solo attraverso la CROCE si può giungere alla gloria della risurrezione.

La Chiesa orientale chiama la festa della Trasfigurazione la “Pasqua dell’estate”, perché in essa vediamo la gloria di Dio che si manifesta nel suo Figlio, quella stessa gloria che brillerà nella sua Risurrezione.

“Signore è BELLO per noi stare qui!” dice Pietro a Gesù. Aiutaci o Signore ad avere lo stesso entusiasmo, la stessa gioia e desiderio di stare con Te. Fa’ che questi sentimenti possano essere il profumo delle nostre celebrazioni e attività come linfa nuova di questa Chiesa, bisognosa di un rinnovamento spirituale.

La BELLEZZA di stare con Te, la bellezza del CRISTIANESIMO, sia testimoniata in tutti gli ambienti che viviamo, senza paure e senza timori.

don Enzo Ruggiero