Contrariamente a quanto dice il proverbio: “l’Epifania tutte le feste porta via”, è la festa di oggi che conclude il tempo di Natale. Ma lo scenario non è più quello del Natale e del presepe. Eppure il vangelo di oggi ci presenta ancora una volta il mistero dell’INCARNAZIONE. Non possiamo rimanere al Bambino del presepe, quel bambino è destinato a diventare un uomo, a portare una parola nuova capace di cambiare la storia, a compiere gesti di liberazione e di guarigione, di perdono e di resurrezione. Fermarci al presepe ci fa correre il rischio di ridurre tutto a qualcosa di molto POETICO, ma che non ha nulla a che fare con la salvezza cristiana. Questa festa ci obbliga a metterci in cammino dietro a Gesù, a riconoscerlo come il Figlio di Dio e ad aprire il nostro cuore alla sua Parola.

Oggi si celebra il battesimo del Signore al Giordano per opera del Battista. E’ evidente che quello ricevuto da Gesù non è come il nostro battesimo: quello di Giovanni è un battesimo penitenziale, il nostro è un battesimo di SALVEZZA, rigenerativo, che ci aggrega a una famiglia, ci introduce nella vita stessa di Dio.

Ecco perché non possiamo CONGELARE in noi il dono del battesimo, che invece ha bisogno di essere vissuto e donato. Il battesimo ci fa FIGLI. Il battesimo non è un rito o una formalità. Quando un bambino viene battezzato, non riceve un qualcosa imposto dai genitori o dalla tradizione, ma diventa FIGLIO DI DIO. E’ come se Dio ripetesse: questo è MIO FIGLIO, il figlio amato. Non dimentichiamocelo.

Il battesimo è una realtà da riscoprire e approfondire progressivamente durante tutta la vita: ricevuto da bambini deve essere vissuto e realizzato in pienezza da adulti, in modo che i cristiani non rimangano allo stadio infantile della loro fede, ma divengano cristiani ADULTI e maturi.

Celebrando oggi il battesimo di Gesù riaffermiamo la nostra fede in Lui quale Figlio di Dio, ma ringraziamo anche il Signore per il dono del NOSTRO battesimo. Cerchiamo di prendere sempre più coscienza della nostra realtà di battezzati e delle responsabilità che ne derivano per ciascuno di noi.

d. Enzo Ruggiero