COMMENTO AL VANGELO DOMENICA DELLE PALME (A)
In questa domenica delle palme la Chiesa ci invita a meditare sulla passione del Signore con raccoglimento, amore e gratitudine. Il racconto delle ultime drammatiche ore di Gesù è un testo ricchissimo e di enorme bellezza. E’ la storia di questo dramma della perversità umana, dell’ingiustizia degli uomini, della violenza gratuita contro l’unico innocente che sia mai apparso sulla faccia della terra.

La mia attenzione si ferma oggi sull’iscrizione posta sulla croce: Costui è Gesù, il RE dei giudei.
E’ vero: Gesù è re, ma un re tutto al contrario.
E’ un re che entra a Gerusalemme non con potenza e gloria, ma su un piccolo asino.
E’ un re che dona tutto se stesso nel pane spezzato e nel sangue versato.
E’ un re che si spoglia delle sue vesti e lava i piedi agli apostoli.
E’ un re fragile e indifeso. E’ un re solo, abbandonato dai suoi amici, senza trono e senza scettro, nudo e irriconoscibile, appeso ad una croce.
E’ un re che ha bisogno di un cartello posto in alto per essere riconosciuto.
Matteo però ci sorprende ricordandoci che nel cuore di questa regalità capovolta, al centro dello scandalo della croce, si fa strada la VITTORIA: il velo del tempio si squarcia e i soldati pagani riconoscono che il Crocifisso è il Figlio di Dio. La CROCE è proprio questo squarcio, questo svelamento del volto di Dio: Dio non è più irraggiungibile, nascosto. E’ lì, appeso per amore alla Croce.
Entriamo nella settimana santa con lo sguardo rivolto a LUI, al suo amore crocifisso, alla sua infinita passione per l’uomo.
Gesù, umiliato e sofferente, conceda a tutti noi di affrontare i tempi difficili che stiamo vivendo con la stessa forza, umiltà e coraggio con cui Egli ha affrontato la sua passione.

d. Enzo Ruggiero