In un Paese come l’Italia dove l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada il calo dei prezzi dei carburanti rappresenta una salutare boccata d’ossigeno per i bilanci di imprese e famiglie alle prese con i rincari nel carrello della spesa. A dirlo è la Coldiretti in riferimento al calo dei costi: la benzina al self service scende nella media nazionale sotto 1,7 euro al litro livello toccato l’ultima volta quasi un anno fa, mentre per il diesel che si attesta su 1,8 al litro ci si attende un effetto di trascinamento al ribasso.
La discesa del costo dei carburanti – sottolinea la Coldiretti – ha un influsso benefico a valanga nel cominciare a frenare la corsa dei prezzi di alimentari e bevande sugli scaffali già cresciuti in media del +10,5% ad agosto rispetto allo stesso mese dell’anno precedente sotto la spinta dei costi dell’energia, secondo Istat.
È aumentato praticamente tutto – precisa la Coldiretti – dal +14% del pane al +12% per lo yogurt, dal burro (+34%) ai salumi (+7%).la margarina con un +24%, seguita dalla farina (+23%), il riso (+22%) e la pasta (+22%). Ma l’inflazione non risparmia neppure il latte conservato (+19%) né la carne di pollo, aumentata del 16% e le uova (+15%). Ma aumenti si registrano anche per le verdure fresche (+12%) e per la frutta (+8%) anche per effetto delle speculazioni che – denuncia la Coldiretti – sottopagano le produzioni agli agricoltori e fanno triplicare i prezzi dell’ortofrutta dai campi alla tavola.
Se i prezzi per i cittadini si impennano, l’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove – continua la Coldiretti – più di 1 azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova comunque costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo il Crea.
(fonte Coldirretti)