Due piazze di spaccio che, in parallelo, gestivano la vendita al dettaglio di vari tipi di droga nei centri storici di Cittanova e Taurianova, entrambe monitorate costantemente dalle telecamere installate dai carabinieri che hanno immortalato un traffico continuo di acquirenti che a tutte le ore del giorno compravano dosi di hashish, marijuana e cocaina in abitazioni in cui avveniva lo spaccio.
Un “giochino” su cui gli inquirenti reggini ritengono di aver scritto la parola fine facendo scattare stamani l’operazione non a caso chiamata in codice “Game Over” che ha portato all’emissione di nove misure cautelari di cui sette arresti, un obbligo presentazione alla Polizia giudiziaria e un divieto di dimora.
L’indagine prende il nome proprio dalla connessione investigativa con le precedenti inchieste condotte nella Piana di Gioia Tauro dai carabinieri del Gruppo locale, coordinati dalla Procura di Palmi, e che, negli ultimi anni, hanno eseguito numerose attività antidroga, con centinaia di arresti in tutt’Italia, ed operato ingenti sequestri.
Fra queste, le indagini New Age, del gennaio 2023, la Smart Delivery dell’ottobre successivo, la Perseverant , del febbraio scorso, oltre ai sequestri di circa tre tonnellate di cannabis avvenuto nel mese di ottobre in una zona retrostante il porto, e quello ancora più recente di circa 190 chili di marijuana che ha portato all’arresto di un rosarnese solo un paio di giorni fa.
Con questa operazione si sarebbe quindi documentata la stretta connessione fra gli indagati di New Age e Perseverant e gli arrestati di questa notte, tutti considerati coinvolti in compravendite di narcotico.
Sulla base degli elementi di prova raccolti, secondo l’ipotesi sposata dal Gip di Palmi che ha firmato l’ordinanza cautelare, si ritiene che gli indagati, grazie a delle fonti di approvvigionamento sul territorio nazionale e all’estero, siano coinvolti in oltre 80 episodi di cessione, acquisto e detenzione di droga, per un profitto complessivamente calcolabile in mezzo milione di euro.
Ad incidere sulle valutazioni effettuate dal Giudice per le indagini preliminari, in merito alla sussistenza dei gravi indizi a carico degli arrestati, è stato il valore probatorio dei numerosi recuperi di vari stupefacenti, in primis cocaina e marijuana, realizzati dagli investigatori.
In particolare, il magistrato ha ritenuto di fondamentale importanza l’arresto, nel corso dell’attività, di due degli indagati: il primo trovato in possesso di cocaina e marijuana durante una perquisizione personale e domiciliare; il secondo bloccato nel tentativo di far giungere una fornitura di cocaina ad una delle piazze di spaccio monitorate.
Quest’ultimo, in particolare, avrebbe provato ad evitare i controlli dei Carabinieri nascondendo lo stupefacente nell’impianto di climatizzazione della sua autovettura ma non avendo fatto i conti con Enno, il mitico cane del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, che, non appena salito a bordo della vettura, aveva subito dato segni di irrequietudine, arrivando a trovare un panetto di cocaina.
Una successiva perquisizione eseguita nel negozio di animali gestito dall’indagato aveva poi permesso di scovare anche 4 chilogrammi di marijuana
L’OPERAZIONE si stamani è stata condotta dai militari negli abitati di Cittanova, Taurianova e Rosarno. L’indagine è stata coordinata dalla Procura di Palmi, in particolare dal Procuratore Emanuele Crescenti e dal Sostituto Davide Lucisano.
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