Sono sempre più numerosi i sindaci calabresi che si sono espressi apertamente a sostegno del sindaco Falcomatà e degli altri amministratori reggini sospesi per gli effetti della Legge Severino. L’appello istituzionale, partito su iniziativa di alcuni sindaci del reggino, aveva già registrato in poche ore circa 65 adesioni da parte di primi cittadini, la stragrande maggioranza, del comprensorio metropolitano, ai quali si sono aggiunti centinaia di amministratori, assessori e consiglieri, di ogni colore politico, che – pur non riportati nell’elenco dei firmatari – hanno condiviso i contenuti del documento. E’ quanto rende noto la città metropolitana di Reggio Calabria.
“Nei giorni successivi poi – continua la nota – la presa di posizione di numerosi sindaci delle altre province calabresi che hanno inteso sottoscrivere l’appello di vicinanza al sindaco Falcomatà e agli altri amministratori sospesi, raddoppiando il numero complessivo dei firmatari ed allargando la base geografica all’intera regione.
La lista dei firmatari risulta quindi in continuo in aggiornamento e le adesioni aumentano di ora in ora, per un documento che stigmatizza “i rischi elevati ai quali i sindaci, nella loro attività, vanno incontro dal punto di vista giudiziario”.
“La condanna per abuso d’ufficio – si legge nell’appello – per il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, costretto ad una lunga sospensione per effetto della legge Severino, conferma tutti i timori espressi, in questi anni, dagli amministratori locali che, da tempo, invocano la modifica della norma”.
“In svariate occasioni – scrivono i sindaci – non ultima l’assemblea Anci di febbraio, ci siamo espressi in maniera univoca sulla necessità di superare i limiti della legge Severino nella parte in cui prevede una sospensione dal mandato amministrativo, seppur in assenza di una condanna definitiva, anche per reati minori e soprattutto per quelli dal profilo incerto come, per l’appunto, l’abuso d’ufficio. In questi anni sono stati tantissimi gli amministratori colpiti dall’ingiusto provvedimento di sospensione ed a loro va la solidarietà e la vicinanza di tutti i sindaci firmatari.
Oltre a frenare l’azione amministrativa, da queste sospensioni deriva un grave danno per la vita della comunità privata di una guida democraticamente eletta. Per il sindaco stesso, poi, le ripercussioni, sia politiche sia personali, sono indubbiamente pesanti”.
“Nel confermare vicinanza e pieno sostegno al sindaco Giuseppe Falcomatà, agli amministratori e ai dirigenti coinvolti nel processo cosiddetto “Miramare”, in qualità di sindaci ed amministratori pubblici torniamo a ribadire la necessità che la legge Severino e le norme sull’abuso d’ufficio vengano modificate, circoscrivendo e limitando la responsabilità dei primi Cittadini. Il Parlamento, in questo senso, deve svolgere un ruolo cardine ed il Governo deve essere conseguente rispetto a quanto già annunciato dal ministro Nordio. Non c’è più tempo da perdere per raggiungere un obiettivo importante e per riconsegnare stabilità e continuità alla vita amministrativa delle nostre comunità”.
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