«Purtroppo non tardano a presentarsi le solite reazioni scomposte da parte di qualche utente che “oltraggia” proprio chi potrebbe solo aiutarlo, curandolo ed indirizzandolo verso la soluzione del suo problema di salute. Aggredire un Medico, Infermiere o qualsiasi Operatore della Sanità è un profondo controsenso, ma in una Società “malata” si verifica e succede troppo spesso». È quanto riferisce un comunicato di Cisl Funzione Pubblica Reggio Calabria e Cisl Medici.

«Ad alimentare queste reazioni – prosegue Cisl – incide purtroppo il “fango” che viene regolarmente sparso contro chi dovrebbe essere tutelato dall’Organizzazione, dal Posto fisso di Polizia, da un numero congruo di Guardie Giurate, da qualsiasi forma di protezione ma soprattutto dovrebbe essere rispettato dagli Utenti e da quanti offendono le Figure Sanitarie e l’Ospedale di Locri, lanciando un vero e proprio allarme sociale. La tutela parte dall’Organizzazione cui è tenuta l’ASP stessa ma spesso è amplificata da precisi intenti di screditare, di attaccare lo stesso tessuto organizzativo che già di suo si presenta sfilacciato. Da subito bisogna intervenire con fatti, purtroppo la solidarietà di circostanza e l’ipocrisia non risolvono il problema, addirittura lo mantengono in vita».

«Iniziamo a sostenere gli Operatori Sanitari – si legge ancora -, se qualcosa non va bene ci sono le sedi opportune e le procedure mirate per intervenire in modo efficace e discreto, “sparare” nel mucchio porta ad annoverare ulteriori reazioni a danno del Personale ed in questo caso un valente e laborioso Medico ne ha pagato direttamente le conseguenze, a Lui va la riconoscenza per quello che ha sempre fatto e continuerà a fare, altrettanta riconoscenza va a tutto il Personale del Pronto Soccorso, al nuovo Direttore della Struttura che coraggiosamente e con abnegazione si è preso un difficile carico, a tutto il Personale dell’Ospedale di Locri che non è “parte estranea” al Pronto Soccorso ma elemento integrato, fonte di consulenze, elemento di Follow up, a sua volta sotto continua pressione operativa per il numero ridotto di Professionisti».

«La tutela va applicata parlando e non “sparlando”, intervenendo  con impegno, sostegno – conclude Cisl FP -, con soluzioni e critiche costruttive, forse non basta ma è la strada da seguire se si vuole veramente risolvere il problema».