R. e P.
Gent.mi colleghi,
poche parole in ordine a ciò che viene in mente accadrà all’intera fascia ionica reggina nel caso della paventata chiusura della galleria di valico della Limina.
Carta geografica alla mano, senza vestire panni che non vogliamo avere, a nessuno sfugge che dalla impossibilità di potere utilizzare la galleria al fine di collegarsi – si voglia con l’Ospedale di Polistena e/o di Reggio Calabria, si voglia con l’autostrada, si voglia con l’aeroporto di Lamezia Terme, si voglia con la stazione di Rosarno, si voglia con il Porto di Gioia Tauro – non c’è dubbio che il nostro territorio resterebbe non solo completamente isolato, considerata la posizione logistica e le condizioni delle strade e delle ferrovie, nonché la mancanza di approdi marini, ma la S.S. 106 per l’unico tratto di collegamento su gomma tra cari Comuni e il capoluogo, rischierebbe di avere uno sviluppo esponenziale di incremento del traffico, sia per il trasporto delle persone che delle merci, con il caos che è da tutti noi immaginabile, considerato che – salvo per alcuni tratti – l’unica strada di collegamento (vecchia S.S. 106) attraversa i centri abitati di quasi tutti i Comuni, da Soverato a Reggio Calabria, e che la ferrovia ionica (abbandonato corridoio 8) è ormai ridotta ad una poco più che tradotta militare.
La mente va non solo al movimento delle persone ma anche a quello delle merci che, rispetto a quando entrò in funzione la S.G.C Ionio/Tirreno, si è più che decuplicato.
Viene da chiedersi quale livello di vivibilità avranno i nostri territori.
Viene da chiedersi quale incremento o mantenimento dei flussi turistici avremo.
Viene da chiedersi come faremo, in tempi che non siano biblici, a raggiungere l’aeroporto, l’autostrada, la stazione di Rosarno, gli Ospedali di Polistena e/o Reggio Calabria, il porto di Gioia Tauro.
Chi come me ha superato, se pur da poco, i 70 anni ricorderà la stanchezza, lo sfinimento che si provavano quando si tornava a casa provenendo dal Nord, considerando tra l’altro che il numero dei treni era allora di gran lunga maggiore rispetto ad oggi e che il traffico civile e commerciale era di gran lunga inferiore.
Ciò rappresentatovi, senza aggiungere tante altre cose che non mancherete di fare voi, non è possibile consentire che la politica, a qualunque colore si ispiri, possa tacere e che possano tacere soprattutto i Sindaci che sono i rappresentanti del territorio, le cui difficoltà, necessità, progettualità – se volete le aspirazioni ed i sogni – delle proprie comunità interpretano e conoscono meglio di coloro i quali non hanno, nei loro grandi disegni, guardato neanche una carta geografica o letto una statistica o fatto una ricerca di mercato, e ciò vale per tutti!
È necessario un nostro deciso, alternativo e propositivo disegno, che non sia quello di consegnare rappresentativamente le fasce tricolori, ma che sia quello di agire concretamente, al fine di indurre le autorità preposte ad impedire la chiusura della galleria di valico della Limina senza prima avere elaborato, insieme a noi, ipotesi progettuali ed alternative di attraversamento della galleria di valico che consentano un collegamento celere tra Ionio e Tirreno.
Distinti saluti
Il Sindaco di Marina di Gioiosa Ionica
Geppo Femia