Giuseppe Lombardo, Procuratore Aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, è stato premiato a Casoli, in provincia di Chieti, con il premio dedicato a Lea Garofalo, coraggiosa testimone di giustizia brutalmente uccisa dalla ‘Ndrangheta a Milano il 24 novembre del 2009 dal compagno Carlo Cosco e da un complice, Rosario Curcio, originari di Petilia Policastro, in provincia di Crotone, personaggi di primo piano della ‘Ndrangheta calabrese trapiantata in Lombardia. Lea Garofalo aveva tentato con ogni mezzo di garantire un futuro migliore alla figlia Denise, innescando uno scontro con Cosco, fino alla tragedia finale: sequestrata con uno stratagemma, uccisa ed il suo corpo disciolto nell’acido e fatto sparire a San Fruttuoso, vicino a Monza. L’evento, alla sua seconda edizione, è organizzato dall’associazione ‘Dioghenes’ Aps, in collaborazione con WordNews.it, con il supporto dell’Ufficio stampa nazionale ‘Lo Scriptorium’, di ‘Romanzi Italiani’ e dall’Istituto scolastico superiore “Algeri Marino”, con l’obiettivo di diffondere la tragica storia di Lea Garofalo, soprattutto tra i giovani, trasmettendo i valori che hanno caratterizzato la vita di molti uomini e donne che hanno combattuto contro le mafie, anche a costo della propria vita.
Giuseppe Lombardo, magistrato della Dda di Reggio Calabria, è titolare, tra le altre, delle indagini ‘Meta’, ‘Ghota’ e ‘Ndrangheta stragista’, che hanno caratterizzato le attività della Procura distrettuale degli ultimi quindici anni, facendo emergere i legami pericolosi tra i così detti ‘colletti bianchi’ e le massonerie deviate, con le potenti ‘famiglie’ reggine rappresentate dai De Stefano, dai Condello, dai Tegano, massime rappresentanti del ‘Mandamento centro’. Nelle motivazioni alla base del riconoscimento del premio ‘Garofalo’ a Giuseppe Lombardo, si sottolinea “l’impegno profuso nella lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso ed in particolare perché ha condotto dal 2006 le principali attività d’indagine preliminare e curato i successivi processi, finalizzate a ricostruire le dinamiche criminali, la composizione e l’attuale struttura di comando della ‘Ndrangheta nel mondo, partendo dalle ramificazioni delle principali cosche operanti nella provincia di Reggio Calabria e territori limitrofi e per avere condotto le principali attività d’indagine preliminari finalizzate ad accertare i rapporti tra la ‘Ndrangheta e settori della politica, della pubblica amministrazione e dell’imprenditoria”.
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