L’avevano fatto per primi i ristoratori, appendendo alle vetrine dei locali le bollette aumentate a dismisura. Ora lo fanno anche i parroci, usando la ‘vetrina’ dei social. Il caro-energia rischia di mettere in ginocchio le parrocchie italiane che in quanto ad offerte da parte dei fedeli viaggiano sempre sul filo di lana. Ed oggi, che in tutte le diocesi si celebra la giornata di sensibilizzazione per le offerte deducibili per sostenere i sacerdoti, arriva un appello del cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi: “La Chiesa è casa tua ed è bello aver voglia di farla funzionare, sostenendo i sacerdoti; è bello che anche tu abbia voglia di dare una mano. Non c’è Pantalone che paga, come si dice a Roma: il pantalone ce l’abbiamo noi e a volte anche con qualche toppa…”.
Intanto la Conferenza episcopale italiana si prepara alla riunione del consiglio permanente, a Matera, a partire da martedì 20 settembre. Il problema del caro-energia non è al momento tra i punti in agenda ma potrebbe esserci comunque un primo confronto sul da farsi. Perché ora la situazione per molte parrocchie è ancora gestibile ma quando bisognerà accendere i riscaldamenti delle grandi chiese e delle tante aule di catechismo potrebbero arrivare problemi finanziari, ben più pesanti di quelli già vissuti nei mesi più duri del Covid, quando con il lockdown erano state pressoché azzerate offerte e raccolte di beneficenza. Al momento tutti cercano di scongiurare il taglio delle celebrazioni per risparmiare luce e riscaldamento, c’è però chi lancia un ‘sos’ sul web pubblicando le bollette.
A Roma, il Vicariato sta aiutando le parrocchie a sostituire le vecchie caldaie, mentre a Palmi (Reggio Calabria) sono stati da poco inaugurati nuovi uffici diocesani dotati di pannelli solari. Ovunque è una corsa contro il tempo perché dall’autunno la situazione potrebbe non essere sostenibile. D’altro canto cresce la domanda di aiuto rivolta alle parrocchie e alle Caritas da parte delle famiglie povere. Già da anni il pagamento delle bollette alle famiglie fragili è una delle voci della carità, insieme alla distribuzione di alimenti o altri generi di prima necessità. Ma oggi è proprio tra le opere principali che verranno messe in campo in vista della Giornata Mondiale dei Poveri che si celebrerà il 13 novembre.
(ANSA).