Come riporta il sito lanuovacalabria.it , Chiara Ferragni ha scelto di supportare concretamente la lotta contro la violenza alle donne devolvendo interamente il suo compenso per la partecipazione a Sanremo all’associazione “D.i.Re Donne in Rete contro la violenza”. La nota, giovane e seguitissima influencer ed imprenditrice italiana, non nuova a queste iniziative benefiche, ha voluto sin da subito mettere un punto alle polemiche che, come di consueto, si aprono a ridosso della settimana sanremese, dichiarando di prendere parte al Festival in modo – praticamente – del tutto gratuito, devolvendo il suo cachet ad una realtà che si schiera dalla parte delle donne, dei loro diritti, contro tutte quelle violenze e quei soprusi che ancora oggi sono costrette a subire. 

La notizia, da giorni, continua a ribalzare sulle testate giornalistiche dell’intero Paese, a testimonianza del forte impatto mediatico che l’influencer, moglie del rapper Fedez, è capace di generare con un semplice gesto, quello di chi, tra tante realtà, ha deciso di sceglierne proprio una, quella guidata da Antonella Veltri, ricercatrice del CNR e originaria della città di Cosenza. 

“Un gesto concreto e di forte impatto simbolico. Un aiuto importante per D.i.Re e per tutte le donne che subiscono maltrattamenti o forme di violenze” lo ha definito l’associazione, ringraziando ancora Chiara Ferragni per aver avviato, ha detto la presidente Veltri, “un progetto importante di collaborazione con un aiuto concreto per le donne che accolgono i centri antiviolenza”.

Sono infatti oltre 20.000 le donne che ogni anno vengono accolte e supportate gratuitamente nei centri antiviolenza di D.i.Re, grazie al lavoro costante 3000 attiviste volontarie su tutto il territorio nazionale.

“Siamo felici di avviare questa collaborazione con Chiara Ferragni – hanno aggiunto – consapevoli che “prevenire e contrastare il fenomeno pervasivo della violenza maschile alle donne richiede azioni concertate e di rete, condivise tra tutte e tutti coloro i quali convergono nel considerare il fenomeno una violazione dei diritti umani”. La collaborazione e il progetto pilota offriranno la possibilità di conoscere e riconoscere la violenza maschile alle donne a un pubblico ampio e variegato e allo stesso tempo favorirà il percorso di uscita dalla violenza a tante donne offrendo loro la possibilità di costruire il futuro in autonomia”.
fonte: lanuovacalabria.it