Lei è Chantal, e qualche giorno fa ha visto la morte con gli occhi nell’inferno di San Ferdinando. Sul corpo la donna camerunense porta i segni del rogo che non ha lasciato scampo alla giovane Becky Moses. In un percorso inverso rispetto a quello della giovane nigeriana, adesso è arrivata a Riace lei. Il sindaco Mimmo Lucano le ha messo a disposizione una delle case nel centro storico, nel solco di quella che lui definisce accoglienza spontanea.
«Ho avuto paura di morire – racconta a LaCNews24 – il fuoco era altissimo. A San Ferdinando c’è tanta tensione. La gente non mangia bene, non si lava, non dorme. Eravamo senza luce e senza acqua, peggio degli animali. Così non va bene. Riace mi piace – prosegue – e spero di restarci a lungo».
«Le abbiamo dato una piccola casa – spiega il sindaco Lucano – di quelle vuote nel centro storico. Ho pensato di costruire un piccolo progetto per altre 8 persone come lei, e inserirle nei nostri laboratori. Non abbiamo tante risorse – osserva il primo cittadino – ma sono convinto che tutto sarà sostenibile con il ricavato dei prodotti dei laboratori dove già lavorano tanti rifugiati».
ilario balì- lacnews24.it