La notte di San Silvestro sulle tavole degli italiani, pronti per il brindisi augurale di mezzanotte, non possono mancare le lenticchie.

Mangiare le lenticchie a capodanno è una tradizione: le lenticchie vanno mangiate come augurio di fortuna e prosperità per l’anno che inizia. Le origini di questa credenza, divenuta tradizione, risalgono all’antica Roma. Gli antichi romani, per augurare fortuna, regalavano la “scarsella”: un borsellino di cuoio con al suo interno lenticchie, con l’augurio che si trasformassero in monete d’oro.

La forma tonda delle lenticchie ricorda infatti quelle delle monete. Questi legumi inoltre, una volta cotti, aumentano considerevolmente di dimensione, rievocando quindi l’idea dell’abbondanza e della prosperità.

Mangiare le lenticchie allo scoccare della mezzanotte è un rito propiziatorio, nella speranza di trascorre l’anno che verrà sotto il segno della ricchezza materiale. Più lenticchie si mangeranno più l’anno nuovo sarà all’insegna della ricchezza e della fortuna.

Sulle tavole degli italiani stasera le lenticchie saranno servite come contorno al cotechino o allo zampone: un’altra portata immancabile del menu della notte di San Silvestro.

L’usanza di mangiare questo salume a capodanno ha invece origini medievali e nobili, dovute, sembra, a Pico della Mirandola.  Durante l’invasione delle truppe pontificie in città, sembrerebbe che il genio consigliò agli abitanti utilizzare la carne macellata dei maiali per farcire zampe e cotenna dei suini e che gli abitanti rimasero deliziati dalla ricetta.

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