S’i fosse foco,arderei’l mondo
S’i fosse vento,lo tempesterei;
S’i fosse acqua ,i l’annegherei
S’i fosse Dio ,mandereil’ profondo;

S’i fosse papa ,sare’allor giocondo,
Che’ tutti cristiani imbrigarei;
S’i fosse imperator ,sa’ che farei?
A tutti mozzerei lo capo a tondo

S’i fosse morte , andarei a mi’ padre
S’i fosse vita , fuggirei da lui:
Similemente faria da mi’ madre

S’i fosse Cecco, com’i sono e fui,
Torrei le donne giovani e leghiadre
E vecchie e laide lasserei altrui.

Forma metrica : sonetto costruito da quartine a rima incrociata ( ABBA-ABBA)e da terzine a rima incatenata( CDC-DCD).

Livello tematico

Il sonetto si presenta come un’ ingiuria volutamente provocatoria del poeta contro tutti gli uomini , in particolare contro i genitori.E’ evidente il desiderio il desiderio dell’ autore di sorprendere ma anche di suscitare il riso con i suoi desideri paradossali.Il tono , che si mantiente crudo e violento per le prime tre strofe , si smorza nel finale :il sonetto si conclude infatti con una bonaria strizzatina d’occhio al lettoree con l’ enunciazione di una filosofia di vita ispirata al godimento e all’amore per le belle donne.A una prima lettura si potrebbe avere l’ impressione che il componimento
sia uno sfogo immediato e spontaneo dell’ autore fra lo scherzoso e l’adirato , ma un’ analisi piu’ attenta ne rivela l’ accurata e simmetrica costruzione sia a livello tematico sia espressivo. Infatti : nella prima quartina sono elencati i quattro elementi che costituiscono l’ universo , che vengono presentati come forze violente e distruttive ;nella seconda quartina l’ attenzione si sposta sui due pilastri che reggevano la societa medievale : il papa e l’ imperatore . Anch’ essi , al pari degli elementi naturali ,appaiono come entita’ violente : l’ imbrigare , il mozzare il capo sono infatti considerati atteggiamenti connaturati all’ essere papa o imperatore ;nella prima terzina vengono presi di mira il padre e la madre , nei confronti dei quali il poeta dichiara provocatoriamente il proprio odio .Assistiamo pertanto a un graduale processo di avvicinamento degli obiettivi contro i quali e’ rivolta l’ ingiuria dell’ autore : dal mondo naturale considerato nel suo insieme ,alle autorita’ del tempo , alla famiglia ;nella terzina finale si passa bruscamente dai toni violenti e ingiuriosi alla battuta scherzosa , dal negativo al positivo, dalla morte alla vita , da desideri impossibili a desideri un po ‘ piu’ realizzabili.

Livelli sintattico , lessicale e delle figure retoriche

All’ accurata disposizione dei temi corrisponde sul piano espressivo una sapiente elaborazione ottenuta mediante l’ uso efficare dell ‘anafora ( s’i fosse),la struttura simmetrica dei periodi e il ritmo martellante scandito da frequenti segni di interpunzione . Il costrutto sintattico dominante e’ il periodo ipotetico dell ‘ irrealta’ .Nella prima quartina ogni verso e’ ocvupato da un periodo ipotetico e risulta esattamente diviso in due parti : la prima meta’ coincide con la protasi , la seconda con l’ apodosi .Ne scaturisce un ritmo incalzante e ripetitivo accentuato
dall’anafora.Nella seconda quartina ogni periodo ipotetico si distende invece per due versi ; mentre la protasi coincide ancora con la prima meta’ del verso , l’apodosi risulta dilatata dall ‘ inserimento di un inciso , rispettivamente : sarei allor giocondo ( verso 5) e sa che farei ( verso 7).Dopo questo rallentamento ,il ritmo torna a farsi incalzante nei versi iniziali della prima terzina nei quali compare anche l’antitesi vita-morte.Nella terzina finale invece viene ripresa la tecnica usata nella seconda quartina ,cioe’ l’ inserimento tra protasi e apodosi di una proposizione incidentale ( com’i sono e fui).Questa calibrata disposizione degli elementi sintattici dimostra ancora una volta che l ‘ effetto di immediatezza e di spontaneita che scaturisce dai versi di Cecco e’ il risultato di accurati artifici formali .Sul piano lessicale infine va rilevata la presenza di parole appartententi al registro basso della lingua , nelle quali spesso sono presenti consonanti aspre e doppie che ne accentuano la materialita” e la concretezza.

Cecco Angiolieri ( 1260-1313)scrittore senese appartenente alla corrente della poesia comico-realistica. Autore di un Canzoniere contenente 112 sonetti .

Professore Vincenzo Bruzzaniti