Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, “in considerazione – si afferma nel comunicato finale del Cdm – della necessità di proseguire nell’opera di risanamento dell’azione amministrativa rispetto agli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata”, ai sensi dell’articolo 143 del Testo unico degli enti locali (decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267), ha deliberato la proroga, per la durata di sei mesi, dello scioglimento del Consiglio comunale di Rende”.
“Inoltre, ai sensi degli articoli 143 e 146 dello stesso decreto – si afferma nella stessa nota – il Consiglio dei ministri ha deliberato l’affidamento, per la durata di 18 mesi, dell’amministrazione dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia ad una commissione straordinaria”.

“La decisione del Consiglio dei ministri che ha deliberato, in considerazione della necessità di proseguire nell’opera di risanamento dell’azione amministrativa rispetto agli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata – l’affidamento, per la durata di 18 mesi, dell’amministrazione dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia ad una commissione straordinaria, purtroppo, non ci sorprende”.

Così, in una nota, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha commentato la decisione del Csm sull’Asp di Vibo.
“L’accesso agli atti, chiesto mesi fa – ha aggiunto Occhiuto – era stato un primo chiaro campanello d’allarme. L’Asp vibonese paga decenni di abbandono e di malagestione. Per troppo tempo sono state prodotte scorie radioattive che solo grazie all’intervento fermo e deciso dello Stato potremo smaltire più velocemente e in modo efficace. Il provvedimento del Cdm si riferisce a fatti avvenuti tanti anni fa. Noi negli ultimi tre anni abbiamo tentato di fare andare avanti un’azienda in enorme difficoltà. Ringrazio il commissario straordinario, il generale Antonio Battistini, per l’ottimo lavoro fatto nell’ultimo anno e mezzo. Sotto la sua gestione l’Asp ha avviato un positivo percorso di risanamento aziendale, con azioni concrete e per nulla scontate: dall’approvazione del bilancio alla stabilizzazione del personale, dalle iniziative per abbattere le liste di attesa alla riorganizzazione della farmacia territoriale, fino al potenziamento della neuropsichiatria infantile. L’Azienda, voglio sottolinearlo, si è costituita parte civile proprio nel processo penale ‘Maestrale Carthago’ contro tutti i dipendenti dell’Asp coinvolti, nonché contro gli aggressori del personale sanitario”.
“La Regione Calabria e la struttura commissariale che guido – ha detto ancora il presidente della Regione Calabria – sono a disposizione dello Stato: con una proficua collaborazione tra istituzioni riusciremo, ne sono certo, a traghettare l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia verso la normalità”.

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