Quella andata in scena ieri sera a Caulonia è stata una seduta di Consiglio Comunale dai toni incandescenti. Una vera e propria crisi politica si è aperta all’interno della maggioranza, scossa dalle dure accuse mosse dall’ex vicesindaco Andrea Lancia al sindaco e al gruppo “Dipende da Noi”. Una rottura clamorosa, maturata a sei mesi dal rimpasto di giunta, che ha portato l’ex amministratore a votare contro il bilancio di previsione insieme alla minoranza.

Durante il suo intervento, carico di amarezza, Lancia ha denunciato le logiche di potere che avrebbero guidato l’ingresso in giunta di “Dipende da Noi”, accusando il gruppo di comportamenti autoritari e di una comunicazione pubblica aggressiva e denigratoria, abbandonata solo dopo l’ottenimento delle cariche desiderate. Parole durissime che hanno lasciato esterrefatti sia i consiglieri di maggioranza che quelli di opposizione.

Il voto sul bilancio ha evidenziato la frattura: sette voti favorevoli della maggioranza contro sei contrari, sommando quelli della minoranza e dello stesso Andrea Lancia.

A rincarare la dose, anche altri interventi che hanno espresso solidarietà e comprensione verso la delusione manifestata, sottolineando come già dal primo giorno del mandato si fossero avvertiti segnali di disagio e tensione. È stato rivolto un invito alla maggioranza a chiarire rapidamente la situazione, mettendo da parte i conflitti interni per concentrarsi sulle reali priorità del paese.

“Anche se sembra che il dissesto sia alle spalle – è stato detto in aula – uno nuovo potrebbe essere alle porte, visti i gravi problemi economici e l’aumento della massa passiva. La cittadinanza soffre, servono stabilità e obiettivi chiari di sviluppo”.

Intanto, la diretta del Consiglio è stata trasmessa da Ciavula, che ha pubblicato contenuti anche nella mattinata successiva, a testimonianza della gravità di quanto accaduto.

A Caulonia, mentre si intravedono spiragli di ripresa finanziaria con la possibile chiusura del dissesto – un traguardo importante che rappresenta una delle principali promesse elettorali – la situazione sul fronte tributario si complica. Ad accendere i riflettori su un problema sempre più urgente è Maria Campisi, consigliere comunale di minoranza, che dopo un’attenta analisi della documentazione sul bilancio di previsione, sottolinea come “un aspetto critico sia rappresentato proprio dai tributi”.

Negli ultimi mesi, infatti, si è registrata un’impennata dei ricorsi da parte dei contribuenti. “Nel 2024 – spiega Campisi – si contavano in media 7-8 ricorsi al mese. Nei primi tre mesi del 2025 la media è raddoppiata”. Alla base, secondo il consigliere, ci sarebbero errori nella gestione della transizione da Sogert al Comune, con dati smarriti e cartelle esattoriali inviate per imposte già pagate. Una situazione che ha generato sfiducia e reazioni da parte dei cittadini, molti dei quali si sentono lesi nei propri diritti.

“Già due anni fa – ricorda Campisi – avevo proposto formalmente la creazione di uno sportello informativo per favorire la collaborazione tra cittadini e fisco, in linea con i principi dello Statuto del contribuente. Purtroppo non è stata data alcuna risposta a questa proposta. Ora, con l’internalizzazione del servizio, ritengo sia il momento giusto per istituirlo, anche per supportare il lavoro degli uffici, che stanno affrontando la situazione con dedizione e impegno”.

Secondo Campisi, alla base del problema vi è soprattutto la disinformazione. “Un flusso caotico e disordinato di disposizioni tributarie, spesso percepite come vessatorie, ha prodotto nel tempo uno scollamento tra la comunità e l’amministrazione. I cittadini si sono allontanati, sentendosi esclusi dalla gestione della cosa pubblica”.

Il bilancio di previsione, osserva ancora la consigliera, “appare formalmente corretto, ma manca di una visione concreta e di interventi mirati capaci di rilanciare le finanze dell’ente. Senza un piano operativo, il rischio è che la situazione resti stagnante”. Anche il Documento Unico di Programmazione, secondo Campisi, si limita a un approccio teorico, senza tradurre i concetti generali in azioni reali: “Parla di margine di flessibilità, situazione patrimoniale e capacità di indebitamento, ma senza indicare strategie o soluzioni per il miglioramento”.

L’appello del consigliere è chiaro: serve una strategia concreta, trasparente e partecipata, che ponga al centro il cittadino e consenta al Comune di uscire davvero dal tunnel delle difficoltà economiche.

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