Oggi su richiesta di alcuni cittadini di Caulonia siamo intervenuti per verificare lo stato di degrado segnalatoci in fatto di smaltimento delle acque reflue.
Abbiamo effettuato un sopralluogo in c.da Aguglia dove si trova un canalone che dovrebbe smaltire le acque meteoriche e delle opere irrigue del Consorzio di Bonifica ed abbiamo constatato che in detto canalone affluiscono reflui in maniera incostante che poi defluiscono direttamente a mare. La zona è caratterizzata da un cattivo odore di fogna stagnante. Ci siamo quindi recati, sempre in c.da Aguglia alla stazione di rimando dei reflui provenienti da Stignano e la situazione è veramente inverosimile. La vasca di raccolta è priva di protezione e piena di reflui stagnanti per una profondità di circa mt. 2,20. Allo stato i motori erano fermi ed il quadro elettrico posto all’interno del piccolo fabbricato di servizio in stato di abbandono. La pericolosità della vasca senza grate di protezione implica delle gravi responsabilità in caso di incidenti. Ci siamo quindi recati nei pressi del ponte sull’Allaro dove abbiamo constatato che il tubo che dovrebbe trasportare i reflui dalla stazione di rimando di c.da Aguglia a quella posta sul lungomare, accanto alle statue-copia dei Bronzi di Riace, è stato nuovamente spezzato dalla furia della piena ed è ripiegato su se stesso sulla sponda sinistra mentre s’intravede sulla sponda destra il moncone che avrebbe dovuto collegare il tubo.
Essendo nei pressi abbiamo anche effettuato un sopralluogo alla foce dell’Allaro dove è posto un manufatto in cemento armato degradato, pericolante e pericoloso. Tale manufatto era un depuratore costruito proprio accanto al deflusso della fiumara ed a meno di 20 metri dalla battigia. Sarebbe auspicabile che s’intervenisse per neutralizzare tale pericolo, il ferro della struttura corroso spunta in molti punti e le strutture in cemento sono pericolosamente in bilico ed ogni onda lunga potrebbe farli ulteriormente crollare.
Al sopralluogo erano presenti alcuni cittadini di Caulonia tra cui l’avv. Rocco Femia e la prof.ssa Rachele Pellicone che hanno manifestato le loro rimostranze a quest’annoso problema.
Arturo Rocca